venerdì 26 febbraio 2016

Il Galatino anno XLIX n° 4 del 26 febbraio 2016

S. Caterina, dov’ella?

Spiace essere rudi, ma le recenti mobilitazioni di politici galatinesi in favore del nostro ospedale sono inutili. Dico meglio, mirano solo ad incipriare e ringiovanire volti rinsecchiti dalla malapolitica, in particolare da quel malcostume che impone obbedienza perinde ac cadaver ai capibastone di ogni colore.
Il destino del “S. Caterina Novella” è stato deciso in altra epoca ed in altre sedi, diverse da quelle istituzionali. La soluzione trovata, che favorisce Gallipoli, Tricase e Scorrano, è squisitamente (o squallidamente) politica e non risponde alle esigenze dei territori più popolosi della provincia. In particolare Scorrano non evidenzia particolari eccellenze ma ha il pregio di essere una struttura datata e per questo facilmente “rottamabile” in favore del megaprogetto di Melpignano, caro ai due politici pugliesi maggiori, avversari solo in apparenza ma compagni di merende nel caso specifico.

Il disegno sul futuro assetto della sanità regionale era noto da anni. Hanno avuto voce in capitolo i nostri cari? Scomodando il poeta di Recanati, sulla questione hanno manifestato nel tempo “sovrumani silenzi, e profondissima quiete”.

sabato 13 febbraio 2016

Il Galatino anno XLIX n° 3 del 12 febbraio 2016

Osteria del cimitero

“E lei cosa fa qui?”
“Mi scusi, sa, sono nuovo del posto… da vivo ci sono venuto ogni tanto a trovare i miei…”
“Chi l’ha autorizzata a defungere? Non ha letto il divieto all’ingresso?”
“Veramente no, il Principale mi ha chiamato senza avvertire: sto aspettando nella sala mortuaria da tre giorni… che dice l’avviso?” 
“È scritto bello chiaro, signore: qui si prega, ma non si preca
“Cioè…? La prego, si spieghi”
“Proprio quello che ha capito, caro il mio fresco-estinto: qui non si può inumare, è vietato tumulare, non si…..preca, appunto! Ma non mi faccia sprecare palore!”
E mo’ ? Che faccio qui, nel frattempo?”
“Si goda l’eterno riposo, se la prenda comoda. Ecco, magari suggerisca alla vedova inconsolabile i numeri da giocare…”
“D’accordo, ma vorrei trovare posto per il mio tavuto lì in fondo, di fianco al cassettone della benettanima. C’è  molto da attendere?”
E ce sapimu, comba’... Bisogna espletare un concorso da necroforo ed aiuto-Caronte, ma adesso è tutto fermo, dopo le dimissioni”
“E va bene. Aspetterò, non c’è altro da fare. Per caso, ce l’abbiamo qui un mazzo di napoletane? Per il tressette col morto… ni sciucamu ‘na bara… ehm, scusi volevo dire ‘na birra

Nah quistu, lu tressette! Cose dell’altro mondo…”