venerdì 25 novembre 2016

Il Galatino anno XLIX n° 19 del 25 novembre 2016

Davanti al monumento di Mazzini

Rimasta senza governo per un anno, la Spagna è cresciuta molto più dell’Italia nello stesso periodo. Lo stesso si può dire del Belgio, senza guida per un anno e mezzo. Lì si è gestita la cosa pubblica per la sola amministrazione corrente, senza che alcuno abbia avvertito la mancanza del governo: qualche miliarduccio di euro risparmiato, con gran sollievo dei contribuenti. Ne consegue che potremmo chiederci se i politici siano solo inutili oppure anche dannosi. Propendo per la seconda ipotesi.
Veniamo a cose più nostrane, a fatterelli più intimi, a quella Galatina dove ancora una volta, la terza in pochi anni, un Commissario Straordinario riesce a fare cose ordinarie, ovvero il pane e companatico della pubblica amministrazione di un paese. Che è un’impresa ragguardevole, se paragonata alle miserie delle trascorse compagini politiche.
Sembra però che una corrispondenza pubblica a lui indirizzata da una vivace esponente locale del partito onestissimo, abbia animato un pochino – ma poco, davvero – il sonnacchioso dibattito del paesello. Dicono pure che tale effluvio d’amoroso senso patriottico abbia raggiunto intangibili vette di lirismo irredentista, tanto da far impallidire D’Annunzio ed il Re Soldato messi insieme; ma che tuttavia non abbia turbato gli onesti, tranquilli sonni del destinatario di cotanta prosa.
Qualche buontempone, nel solco della tradizione galatinese della “cujona”, avrebbe colto, nel campicello di questa storia minima, fior da fiore, e confezionato un bouquet di frizzi e lazzi.

Ma qui mi taccio: il seguito potrebbe, come dire?, ingenerare rime equivoche ed imbarazzi.

venerdì 11 novembre 2016

Il Galatino anno XLIX n° 18 del 11 novembre 2016

Non nobis, Domine…

Forse avrà ricordato, Papa Bergoglio, la frase di Cristo “E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”, se si è scagliato contro i potenti con un ammonimento durissimo: "Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene il fallimento di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell' umanità non c'è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?"

Giusta e condivisibile, se pure alquanto generica condanna. Che però stride un po’ con il tenore di vita di alcuni illustri porporati, vicini al Pontefice non solo logisticamente in quanto inquilini di attici sfarzosamente ristrutturati all’interno delle mura leonine, ma anche dal punto di vista dottrinario, come predicatori di povertà e modestia. Qualche sermone moraleggiante è venuto dalla comoda poltrona di una Bentley da 200.000 euro, altri da seggi decorati in oro zecchino, dove questi personaggi anacronistici hanno sfoggiato strascichi rinascimentali da 20 metri.
Cosa abbia a che vedere tutto questo splendore con la parola del Cristo, lo spiegheranno, se vorranno, a noi peccatori penitenti.