venerdì 28 aprile 2017

Il Galatino anno L n° 8 del 28 aprile 2017

Fessocrati avanti, c’è posto

Ha scritto Flaiano: “Oggi il cretino è pieno di idee”. Come dargli torto.
Per il fesso DOC, iscritto e pagante quota annuale all’Albo, meglio ancora se munito di tessera, è questa l’età dell’oro. La selezione è severa ma il materiale umano non scarseggia. Diciamo che l’Italia è un incubatore di “talenti”: agli amici di Maria fanno da contraltare i compari di Matteo. Il citrullo in cerca di poltrona troverà in questo Paese tollerante tappeti rossi e carriera assicurata.
L’apoteosi spetta di diritto ad un personaggio dalla chioma riccia stile afro anni ‘70, rosso Tiziano, dotata di un titolo e d’una competenza altrettanto posticci quanto la capigliatura, ma ostentati senza pudori né scuse. Siede sulla poltrona che occuparono Benedetto Croce e Tullio De Mauro: più che un incarico, una battuta di spirito. È assodato, MIUR sta per Ministero per l’Ironia, l’Umorismo e la Risata.

La fessocrazia avanza inarrestabile, non c’è vaccino che immunizzi dal contagio. Si allerti la ministra Lorenzin, autorità indiscussa in materia. Di salute, ovviamente: non pensate male.

giovedì 6 aprile 2017

Il Galatino anno L n° 7 del 7 aprile 2017

Dice che…

Dice che tra Galatina e Noha l’acronimo sia Partito Diviso (Sindaco per sindaco e prodotto fratto due). Urgono carrozzini, per il trasporto al fronte delle poche truppe rimaste con sommo sprezzo del ridicolo.
Dice che il Listone cominci a dubitare dell’ineluttabile/gloriosa/certissima vittoria. Anche stavolta si vince la prossima volta, nonostante il fitto, palese sostegno dei pezzi da 90.
Dice che una strana coppia (Suor Pasqualina delle Umili Devote Consorelle a braccetto con fra’ Giuseppe del Sol dell’Avvenire) bussi di porta in porta alla ricerca di voti, promettendo posti di lavoro e pensioni. Non è voto di scambio, chiamasi scambio di vuoti (a perdere).
Dice che, pur in questo cimitero degli ideali, il corpo elettorale abbia trovato un amante. Che vorrebbe persino andare oltre: prevedo bomboniere e confetti l’11 giugno.
Infine dice che, in assenza di quello ordinario, umma umma il Podestà straordinario abbia approvato il foedus sceleris che le passate amministrazioni si vergognavano di firmare alla luce del sole. E mo’ sono cascioni nostri.
“A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?” (Gli onorevoli, 1963, regia di Sergio Corbucci). Un omaggio a Totò, scomparso 50 anni fa. Lui sì che aveva capito tutto.