domenica 26 dicembre 2021

Il Galatino anno LIV n° 21 del 24 dicembre 2021

 

Propositi per il nuovo anno

 

   Pronto l’elenco delle cose da fare ed evitare nel 2022. È un rito scaramantico-propiziatorio cui ci affidiamo fiduciosi, sapendo in anticipo che ben poco di quanto programmato sarà messo in pratica.

   Ciò detto, mi piace ricordare un simpatico termine dialettale dalla semantica vasta ed adattabile alle circostanze. Chi non si è mai imbattuto nel polimorfo talorno? Ovvero un oggetto ingombrante, inutile, spesso polveroso in quanto abbandonato in angoli remoti della casa (cantine, oscuri sottoscala, suppinne). Latu sensu, vocabolo adeguato anche a descrivere persone fastidiose e/o sgradevoli.

   Bene, il mio progetto per il 2022 è un repulisti rapido ed elegante di tali figuri, “gli studi leggiadri talorn lasciando, e le sudate carte”. Giacomo Leopardi perdonerà il poetico sfregio.

   Siate in salute e felici.

domenica 12 dicembre 2021

Il Galatino anno LIV n° 20 del 10 dicembre 2021

 

“Ho udito cose che voi umani”

   Quello dell’operatore telefonico meriterebbe di essere annoverato tra i lavori usuranti. Richiede infinita pazienza, cortesia, disponibilità, inventiva. Prevede doti umane e professionali spazianti dal domatore di felini di grossa taglia allo psicoterapeuta, dal consulente aziendale e tributario al pio confessore. Ma a volte, molto raramente, questa professione bistrattata concede impareggiabili soddisfazioni.

   La bolletta: esoterico, indecifrabile papiro affollato di codici alfanumerici, al cui confronto il manoscritto Voynich appare una poesiola di Natale di terza elementare. Nella prosa del cliente che chiede informazioni, la bolletta, o fattura che dir si voglia, è:

-         emanata (emessa)

-         bimestruale/trimestruale (inviata ogni 2 oppure 3 mesi)

-         dilatata (dilazionata, rateizzata)

   L’operatore che risponde può, a seconda dei casi, diventare effettivamente il signor Vodafone, il signor Enel, il signor Sorgenia, proprietario dell’azienda; ed essere, perciò stesso, personalmente responsabile del mancato invio della fattura, oppure del distacco dell’utenza, o ancora dell’esosità dei costi, del canone RAI, ed infine di ogni virgola e punto-e-virgola della bolletta. Ne consegue che (quasi mai) lodi e (spessissimo) insulti e bestemmie debbano, per contratto, essere ascoltati e metabolizzati con la grazia ed indifferenza del monaco buddista assorto in meditazione, nonostante il fegato dilatato (quello sì, giustamente) e la voglia di rispondere in rime baciate.

   E chest’è”, avrebbe commentato il Bellavista di Luciano De Crescenzo.