venerdì 11 giugno 2010

Il Galatino Anno XLIII n° 11 dell 11 Giugno 2010

Inedito di Gogol’

Entusiasmo nel mondo accademico: rinvenuto casualmente durante lavori di manutenzione nella biblioteca di S. Pietroburgo un manoscritto autografo di Nikolaj Vasil'evič Gogol', il grande autore di origine ucraina, maestro del paradossale.
“L’eredità della contessa Alexandra Antonova”, questo il titolo del racconto, purtroppo non completo. Un articolo documentato della “Literaturnaja Gazeta” ci anticipa trama ed interpreti prima della pubblicazione definitiva: si tratta del classico intreccio psicologico, ai confini dell’assurdo, tanto ben indagato dallo scrittore vissuto anche a Roma per qualche anno. Il breve romanzo è ambientato in uno studio di Mosca, dove alcuni eredi attendono che il notaio dia lettura del testamento di una nobile.
Mirabile è la descrizione dei caratteri, che siamo spinti ad apprezzare nelle loro virtù e debolezze pagina per pagina, ed in cui capita anche di riconoscersi: ad esempio quello del principe Dinija Valenskji, giornalista esperto di percezioni extrasensoriali, ed amico devoto e confidente della defunta. Il quale racconta commosso ai convenuti come la contessa gli appaia in sogno, rilasciando dichiarazioni sibilline, variamente interpretate dai presenti in chiave esoterica.
O la tronfia vanagloria di Sergej Blas’evič, capitano degli ussari di Nikita II Vendolskji; ed ancora la memore riconoscenza alla nobile scomparsa da parte di Luis Serg’evič Martignanskji, oscuro amministratore dei beni della Antonova, da questa munificamente ricompensato.
In tutti traspare la ben nota “nostalgjia” per i bei tempi andati ed il disprezzo per le nuove classi sociali reazionarie ed incolte che si affacciano al mondo, evento politico che è prodromo di una rivoluzione ancora lontana ma presente in nuce nella coscienza collettiva dell’epoca.
Il racconto, come detto, è incompleto; non conosceremo mai le reazioni degli eredi alla lettura del testamento, quando un notaio dal volto imperturbabile comunica il passivo dell’eredità: un milione duecentomila rubli, per tasse non pagate. Qui s’interrompe infatti la breve novella gogoliana.

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