“Stavota
nu’ te vota”
Mi ero ripromesso di
non occuparmi più delle questioni cittadine. Volevo liberarmi dal senso di
nausea causato dall’osservazione dei vecchi problemi irrisolti, ed anzi
aggravati, nel corso degli anni e dei governi; ma soprattutto dalla
contemplazione, tra l’inorridito e il divertito, della fauna politica. Fra
tutti gli zoo visitabili, il più costoso ed inutile.
Spinto da curiosità,
ricado nello stesso errore, e mi spiego meglio: voglio vedere se anche nella
prossima tornata elettorale, si presume fissata nella primavera del 2017, il
Galatinese sceglierà le stesse facce (senza aggiunta di complementi di
specificazione) che hanno imperversato da 20 anni a questa parte, oppure
deciderà di fare tabula rasa.
Se cioè, svolgendo quel
compito di selezione che ogni eterno candidato, ogni inamovibile segretario di partito
avrebbe dovuto eseguire (qualora fossero dotati di un minimo di autocritica e
coscienza civile, quindi in un periodo ipotetico dell’irrealtà), l’elettore
Galatinese vorrà premiare col voto persone mai politicamente coinvolte, a
nessun livello e con nessun incarico. Quei volti nuovi di cui si sente
necessità assoluta come di una boccata d’aria pura.
Nella vicina Nardò il
miracolo è avvenuto. Spero che qui il nostro atavico carzilarghismo non abbia il sopravvento anche stavolta.