lunedì 28 settembre 2020

Il Galatino anno LIII n° 15 del 25 settembre 2020

 

Terra di nessuno

   Nel 1969 un professore dell’università americana di Stanford condusse un esperimento di psicologia sociale che riportiamo sinteticamente: due auto identiche furono lasciate abbandonate. La prima nel famigerato quartiere del Bronx a New York, la seconda in una zona residenziale in California. L’auto a New York venne vandalizzata e distrutta in poco tempo, quella a Paolo Alto rimase intatta finché il ricercatore ne infranse un vetro. Allora anche questo esemplare seguì la sorte della prima. Esperimenti analoghi confermarono negli anni seguenti la “teoria delle finestre rotte”: un piccolo episodio di degrado dell’ambiente urbano, se non riparato, genera un crescendo progressivo di disordine, vandalismo e violenza che poi è difficile da contenere se non con misure eccezionali.

   Cosa vogliamo dire: le città hanno centro e periferie. Curare gli arredi pubblici, il decoro e l’estetica dei “salotti urbani” è opera meritoria per la cultura e la civiltà cittadine e, più prosaicamente, al fine di valorizzazione turistica e commerciale.  Ma le periferie, anche più densamente popolate del centro, meritano uguale attenzione. Quando interi quartieri sono lasciati senza la vigilanza, costante e visibile, delle forze dell’ordine; se pochi esaltati hanno libertà di deturpare gli spazi pubblici coi resti dei loro banchetti itineranti (bottiglie vuote, contenitori della pizza, lattine); quando scorribande stradali tossiche ed alcoliche ed improvvisati rave party sino alle 4 del mattino diventano la colonna sonora del “riposo notturno” dei residenti (contribuenti ed elettori come gli altri), allora si può tranquillamente affermare che la legge è uguale per quasi tutti.