venerdì 16 luglio 2010

Il Galatino anno XLIII n° 13 del 16 Luglio 2010

Baruffe chiozzotte di inizio estate


Apre l’estate galatinese, come da tradizione, la Festa dei nostri Santi Patroni. Quest’anno la solennità della Processione è stata alleggerita, per così dire, dal gustoso siparietto profano offerto a devoti e turisti da un’esponente politica molto attenta alle gerarchie: tanto da pretenderne il rispetto persino nelle file del corteo. Ricordiamo un episodio minimo di vita cittadina non perché piaccia applicare intelligenza in maniera impropria, inzuppando ancora un biscottino già abbondantemente sbocconcellato da noi e da altri; nossignori, qui siamo chiamati all’arduo compito di trovare una ratio, un nesso logico che unisca la sfiducia ad un Sindaco firmata in carzonette ed il diverbio sguaiato per questioni di precedenze al seguito del busto argenteo di S. Pietro.

E questo fil rouge è lo svergognamento istituzionale: si sarebbe potuto e dovuto usare una colorita dizione più consona alla materia di cui trattasi, ma per disciplina naturale e per scelta di anticonformismo il nostro vocabolario non contempla espressioni meno che dignitose. Ci piace ancora impugnare il fioretto là dove altri combattono con armi chimiche.

Però sovviene il ricordo struggente degli Uomini che hanno rappresentato la nostra Città: si chiamavano Bardoscia, Caggia, De Maria, Fedele, Finizzi. Non occorre aggiungere altro ad un confronto impietosissimo. La constatazione evidente è che Galatina gode ancora, nonostante tutto, di menti raffinate ed aperte che purtroppo si tengono ben lungi dalla politica. Le pochissime intelligenze che cercano uno spiraglio per emergere restano soffocate dalla imperante mediocrità.

La festa è finita, “restano sparsi, disordinatamente, i vuoti a perdere mentali abbandonati dalla gente.” (Edoardo Bennato, Feste di piazza).

Buona estate a tutti.


lunedì 5 luglio 2010

Antiqvvs Ordo "Capvt Mentvlae" - 5 Luglio 2010

Gentilissimo Professore,
l’eco delle nobili gesta di alcuni amministratori ha valicato i confini regionali. I pacati, eleganti atti di contrizione al corteo dei SS Patroni, da parte della Madre Superiora delle Umili Devote Consorelle - Ancelle della Vorace Spartizione, hanno aggiunto lustro e dignità al ceto politico galatinese.
Mi scrive infatti da Roma il Gran Maestro dell’Antico Ordine Cavalleresco “Caput Mentulae”, proponendo l’attribuzione del titolo di Cavaliere di Gran Testa al politico cittadino (uomo o donna) che a nostro insindacabile giudizio si sia reso degno di tanta onorificenza. Da qui alle feste natalizie, col Suo permesso, dalle pagine di Galatina.it voteremo il candidato prescelto: il più suffragato sarà protagonista della solenne cerimonia di investitura che si terrà a fine anno, alla presenza delle Autorità. Abbigliato in alta uniforme, il Gran Maestro in persona consegnerà:
a) un diploma in pergamena dorata recante la seguente dicitura: “Nos, Dei gratia et volvntate equitvm, Magister Maximvs antiqvi ordinis "CAPVT MENTVLAE", nostra sponte honorem hoc tribvimvs nobili viro (mvlieri) nome del prescelto o prescelta . Datvm Galatinae, die XXXI Decembris a.D. MMX”, e
b) la placca da indossare nelle cerimonie ufficiali sull’abito, costituita da scudo bordato d’oro, quadripartito in bianco e nero, recante al centro il simbolo dell’Ordine (una punta violacea tronco-conica).
Notoriamente digiuno di lingua latina, mi limito a trasmetterLe quanto comunicatomi dal Gran Maestro.
A noi Galatinesi il compito di scegliere democraticamente il destinatario della prestigiosa onorificenza.
Gradisca saluti cordiali,
Pasquino Galatino