domenica 18 luglio 2021

Il Galatino anno LIV n° 13 del 16 luglio 2021

 

Tenera è la notte. Ma non troppo

 

   Sono le 3.35, notte estiva tra domenica e lunedì. Il luogo è una delle anonime periferie urbane dimenticate da Dio, dagli uomini e dalla forza pubblica. Nell’area verde (?) tra condomini di edilizia popolare, sino a mezz’ora prima, gruppi di giovanotti/e hanno sparato dalle auto a 120 decibel pezzi rap-trap-hardcore hiphop-crunk ed affini, ovvero scarti della sub-sub-sub cultura musicale (??) americana. Concerto accompagnato da opportune evoluzioni automobilistiche modello Fast & Furious, e condito di turpiloquio e bestemmioni di tale perversa immaginazione da far impallidire il più navigato degli scaricatori di porto, mitologiche figure di imprecatori professionisti scomparse dall’immaginario collettivo. All’improvviso, dileguatasi per incanto la squallida mandria di teppisti, regnano pace e riposo per la gente del quartiere: onesti lavoratori che alle 6 del mattino sono in piedi a guadagnarsi il pane, stanchi di aver segnalato più volte lo sconcio a chi di dovere senza ricevere riscontro, e purtroppo rassegnati al perpetuo inquinamento acustico ed ambientale.

   Ma ecco che il ritrovato silenzio di quel che resta della notte è rotto dal campione della scooteristica, che passa e spassa sott’a stu balcone impennando il trabiccolo dalla marmitta sgarrupata più e più volte, come a ribadire il concetto, casomai qualcuno non avesse apprezzato a primo ascolto siffatta espressione di inarrivabile perizia motoristica. Per il piacere auditivo di chi si fosse illuso, anche solo per pochi attimi, di recuperare due ore di requie per recarsi al lavoro in condizioni quasi dignitose. Scoppia in lacrime una moglie esasperata per il sonno interrotto; un neonato nell’appartamento di fianco si sveglia all’improvviso e frigna disperatamente; l’intera popolazione canina del rione, eccitata dal fracasso, dà fondo in perfetta sincronia ad un repertorio di latrati e ululati di rara potenza.

   Ora, ci si chiede chi mai possa essere questo incompreso pilota prodigio, cosa frulli nella giovanile scatola cranica non protetta da casco omologato CE, quale profondo disagio esistenziale spinga cotanta testa di ragazzo alle ardite manovre slalomistiche notturne; ma, soprattutto, se la famiglia del tenero virgulto sia edotta che il pargolo, alle 3.35 di una notte cristiana, sia in giro a torturare le gonadi alla povera gente incolpevole. Invece di riposare nel proprio giaciglio domestico, ivi costretto, volesse il Cielo, da una solenne, sacrosanta, paterna secutata de mazzate.