sabato 25 novembre 2023

Il Galatino anno LVI n° 19 del 24 novembre 2023

 

Il mercoledì della badante

 

   Età media 75 anni. Plotoni di pensionati sulle panchine alle spalle del bar, pubblico non pagante dell’involontaria sfilata del mercoledì pomeriggio. Location, la passerella costituita dal prospetto centrale della Villa, con lo scenario del Monumento ai Caduti. Inconsapevoli modelle, le badanti est-europee nel giorno di riposo infrasettimanale, allegre combriccole che sciamano vociando nella loro lingua madre. In quel rumeno in apparenza vicino al dialetto ligure, oppure nel moldavo ed ucraino assimilabili al russo per l’orecchio ignorante degli idiomi slavi, quale il nostro.

   Il défilé va in replica una volta a settimana. Una platea maschile anziana non può che comportarsi seguendo i paradigmi caratteristici per età, cultura e latitudine, e di conseguenza esprimere uno spontaneo, del tutto innocuo apprezzamento per questa esotica presenza muliebre; anche nei casi in cui, educati da un senso estetico pur mediocre, farebbero opera di virile misericordia chiudendo un occhio o, meglio, entrambi, ed astenendosi dai commenti.

   Ma chi siamo noi per giudicare? De gustibus non est disputandum.

domenica 12 novembre 2023

Il Galatino anno LVI n° 18 del 10 novembre 2023

 

Pittule e mieru

   Apprendo che la comunità salentina di Milano sta organizzando la serata di S. Martino, una delle ricorrenze invernali maggiormente “sentite” della nostra tradizione. In più locali della città, studenti e lavoratori si incontreranno per rinnovare il legame ideale con la propria terra d’origine. Pittule e vino novello per mitigare la nostalgia degli affetti lontani e della cucina di casa.

   Non conosco famiglia che non abbia un figlio o un parente “fuori”. Ho scritto spesso del fenomeno tutto italiano dell’emigrazione interna, delle sue cause antiche e recenti: non intendo soffermarmi ancora su un argomento che mi ferisce nel profondo e che, immagino, possa suscitare in qualche lettore un moto di insofferenza.

   Però invito a riflettere sul precario equilibrio socioeconomico di un Paese attualmente protetto dal giudizio severo dei mercati finanziari, solo per le concomitanti crisi in Ucraina e Palestina. Ma che, prima o poi, è tenuto ad affrontare la secolare ed irrisolta divisione, per evitare un esito “jugoslavo”. A cui, chi scrive, è apertamente favorevole.

   A casa bruciata menti focu”, antica saggezza salentina.