sabato 25 settembre 2021

Il Galatino anno LIV n° 15 del 24 settembre 2021

 

Cortocircuito mediatico

   Come funziona la propagazione delle notizie false, fake news con anglicismo ormai accettato? I mezzi di diffusione maggiormente utilizzati sono i social network, ovvero le reti sociali virtuali con cui tutti, chi più chi meno, comunichiamo. Il male non attiene al mezzo in sé ma all’uso che se ne può fare. Interagire con un parente od un figlio lontano, ricevere ed inviare notizie ed immagini, “videochiamare” in maniera gratuita ed efficace: sono possibilità inconcepibili solo alcuni anni fa. Concordiamo su questo aspetto positivo della tecnologia.

   È cosa diversa invece inoltrare singolarmente ad altri o rendere pubblica una informazione ricevuta, magari come confidenza, senza prima aver controllato l’affidabilità della fonte. In fondo, potremmo chiamarlo “pettegolezzo 2.0”.

   Un esempio personale. Ricevo via messaggio whatsapp oggi, 21 settembre 2021, la notizia della presunta approvazione in Parlamento di una legge di censura della libertà di espressione, in contrasto palese con l’art. 21 della Costituzione. Notizia ovviamente falsa e datata, come ho potuto verificare. Al messaggio seguono considerazioni sulla “dittatura sanitaria” instaurata mediante il controllo ideologico e morale generalizzato, e l’imposizione del vaccino e del green pass.

   Circa 2500 anni fa, un tale che aveva qualche neurone e qualche ascoltatore in più di chi scrive, un certo Euclide autore di un conosciuto teorema, ha detto: “Ciò che affermiamo senza prova, può esserci negato senza prova”. È una massima che ho fatto mia.

sabato 11 settembre 2021

Il Galatino anno LIV n° 14 del 10 settembre 2021

 

Poesie murali

(ed altri crimini penalmente perseguibili)

 

   Sul paraurti posteriore di un SUV con targa settentrionale, campeggia un adesivo col simbolo della Lega e la frase “Va pensiero sull’ali d’orate”. Nuova specie ittica con spiccate attitudini al volo, ed il Nabucco verdiano che diventa una ricetta di sushi.

   Si può fare meglio (o peggio, secondo i punti di vista). La pagina Facebook “Amori grammaticalmente scorretti” riporta le frasi che aspiranti Ugo Foscolo ed emule di Alda Merini dedicano agli amati sui muri delle nostre città.

   Qualche esempio, tra i più ispirati. “Se non ci fosti, io ti inventavo”: Einstein dei sentimenti. Più avanti esplode la passione: “Non posso fare almeno di te”. Risponde la pulzella, con delicato lirismo: “Sei la cosa più bella che abbia mai esistito”.

   Poi però il rapporto si incrina: “Vale squsami”. Un tradimento? È probabile, perché lei chiude con “Mi ai sconvolto la vita”. Lapidaria la replica: “Adio pupa, ti o amato”.

   L’alfabeto morse. Passato remoto salentino del verbo morire.