Poesie
murali
(ed
altri crimini penalmente perseguibili)
Sul paraurti posteriore di un SUV con targa
settentrionale, campeggia un adesivo col simbolo della Lega e la frase “Va
pensiero sull’ali d’orate”. Nuova specie ittica con spiccate attitudini
al volo, ed il Nabucco verdiano che diventa una ricetta di sushi.
Si può fare meglio (o peggio, secondo i
punti di vista). La pagina Facebook “Amori grammaticalmente scorretti” riporta
le frasi che aspiranti Ugo Foscolo ed emule di Alda Merini dedicano agli amati
sui muri delle nostre città.
Qualche esempio, tra i più ispirati. “Se non
ci fosti, io ti inventavo”: Einstein dei sentimenti. Più avanti esplode la
passione: “Non posso fare almeno di te”. Risponde la pulzella, con delicato
lirismo: “Sei la cosa più bella che abbia mai esistito”.
Poi però il rapporto si incrina: “Vale
squsami”. Un tradimento? È probabile, perché lei chiude con “Mi ai sconvolto la
vita”. Lapidaria la replica: “Adio pupa, ti o amato”.
L’alfabeto morse. Passato remoto
salentino del verbo morire.
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