Cortocircuito
mediatico
Come funziona la propagazione delle notizie
false, fake news con anglicismo ormai accettato? I mezzi di diffusione
maggiormente utilizzati sono i social network, ovvero le reti sociali
virtuali con cui tutti, chi più chi meno, comunichiamo. Il male non attiene al
mezzo in sé ma all’uso che se ne può fare. Interagire con un parente od un
figlio lontano, ricevere ed inviare notizie ed immagini, “videochiamare” in
maniera gratuita ed efficace: sono possibilità inconcepibili solo alcuni anni
fa. Concordiamo su questo aspetto positivo della tecnologia.
È cosa diversa invece inoltrare
singolarmente ad altri o rendere pubblica una informazione ricevuta, magari
come confidenza, senza prima aver controllato l’affidabilità della fonte. In
fondo, potremmo chiamarlo “pettegolezzo 2.0”.
Un esempio personale. Ricevo via messaggio whatsapp
oggi, 21 settembre 2021, la notizia della presunta approvazione in Parlamento
di una legge di censura della libertà di espressione, in contrasto palese con
l’art. 21 della Costituzione. Notizia ovviamente falsa e datata, come ho potuto
verificare. Al messaggio seguono considerazioni sulla “dittatura sanitaria”
instaurata mediante il controllo ideologico e morale generalizzato, e
l’imposizione del vaccino e del green pass.
Circa 2500 anni fa, un tale che aveva
qualche neurone e qualche ascoltatore in più di chi scrive, un certo Euclide autore
di un conosciuto teorema, ha detto: “Ciò che affermiamo senza prova, può
esserci negato senza prova”. È una massima che ho fatto mia.
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