sabato 28 maggio 2016

Il Galatino anno XLIX n° 10 del 27 maggio 2016

Una situazione liscia come l’odio

Afferma un amico che avremmo delle domande da porci, ma la psicologia suina qui non c’entra: il senso ovvio dell’introduzione è che ci poniamo degli interrogativi. Va da sé che i dubbi scaturiscano dalla contemplazione –  distaccata, rassegnata ormai – della “tempestosa” vita amministrativa cittadina.
Prima domanda: può la (pur legittima) ambizione di carriera di un/una esponente politico/a, condizionare unità e percorso del suo partito, tanto da costringere alcuni a prenderne le distanze?
Seconda: è decoroso che le conseguenti beghe interne di quel partito – meschinità, calcoli di basso profilo – siano di intralcio persino al sin qui mediocre governo della cosa pubblica?
Terza ed ultima domanda da porci: della situazione appena accennata, il Cittadino è vittima (essendo destinatario di buona/cattiva amministrazione) o causa (in quanto elettore di buoni/cattivi politici), o meglio riveste entrambi i ruoli?

Ebbene, come Tito Gigio Marzullo (autore irpino di scuola romana del XXI sec. d.C.), quel Cittadino, "Si faccia una domanda e si dia una risposta"

sabato 14 maggio 2016

Il Galatino anno XLIX n° 9 del 13 maggio 2016

Sotto a chi tocca

Che servile premura riserva il giornalista di parrocchia alle vicende giudiziarie degli esponenti del noto Partito, quello che un tempo fece della questione morale il suo tratto distintivo; quello che sbandierava altezzoso la propria superiorità antropologica nei sermoni domenicali de “la Repubblica”, Bibbia dei progressisti; quello, infine, che applaudiva il pool di Milano e pretendeva rispetto per la magistratura.
Colpito negli affetti (e negli effetti elettorali) il Partito oggi si scopre ultragarantista verso i suoi inquisiti. “Come si cambia, per non morire” (di corruzione). E perciò, quanta ancillare sollecitudine dimostra oggi il cronista di sacrestia PD-ota, quasi tenera mammina che accudisca il pupo al cambio del pannetto: borotalco, pasta Fissan per le irritazioni, baci sul sederino pulito. Con particolare predisposizione per quest’ultima attività.
Ascolti il conduttore del tg, imbarazzato, quasi incredulo, cinguettare sulla “applicazione delle misure restrittive” e pensi: l’Onorevole avrà fatto la prova costume e si sarà messo a dieta, per “restringere” addome e fianchi in vista della stagione balneare. Invece no, trattasi di meschina cronaca carceraria. Quei sediziosi dei magistrati hanno scoperto il monello con le mani nella marmellata e lo mandano “in albergo” a meditare sulle malefatte, “tutto il giorno con quattro infamoni, briganti, papponi, cornuti e lacchè”, cantando con Pasquale Cafiero “brigadiero” a Poggioreale.
Un singolo caso isolato, ti viene detto in tono rassicurante, tanto che pensi – ma solo per un attimo, perché due neuroni efficienti ti son comunque rimasti – di avere il più onesto dei Governi, guidato dal migliore tra i Premier (sempre sia lodato in ogni giornale e tv). Però se i tangentisti si moltiplicano come un’orda di cavallette, e distruggono il copioso raccolto delle tue tasse, ti coglie il dubbio che queste centinaia di “singoli casi isolati” siano piuttosto una piaga biblica.

E ti interroghi pure: ma quando il caro Leader (a Lui gloria in ogni dove) parla di minoranza interna del Partito, intende quelli ancora a piede libero?