Pittule
e mieru
Apprendo che la comunità salentina di Milano
sta organizzando la serata di S. Martino, una delle ricorrenze invernali maggiormente
“sentite” della nostra tradizione. In più locali della città, studenti e
lavoratori si incontreranno per rinnovare il legame ideale con la propria terra
d’origine. Pittule e vino novello per mitigare la nostalgia degli
affetti lontani e della cucina di casa.
Non conosco famiglia che non abbia un figlio
o un parente “fuori”. Ho scritto spesso del fenomeno tutto italiano
dell’emigrazione interna, delle sue cause antiche e recenti: non intendo
soffermarmi ancora su un argomento che mi ferisce nel profondo e che, immagino,
possa suscitare in qualche lettore un moto di insofferenza.
Però invito a riflettere sul precario
equilibrio socioeconomico di un Paese attualmente protetto dal giudizio severo
dei mercati finanziari, solo per le concomitanti crisi in Ucraina e Palestina.
Ma che, prima o poi, è tenuto ad affrontare la secolare ed irrisolta divisione,
per evitare un esito “jugoslavo”. A cui, chi scrive, è apertamente favorevole.
“A casa bruciata menti focu”, antica
saggezza salentina.
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