Urna
taciturna
Prepariamoci. Sino a 2 giorni
dal voto saremo ossessionati dalla campagna elettorale. Schivarla sarà
piuttosto difficile: i media lottizzati dai partiti ci martelleranno incessantemente.
Dove, conviene non dire. Si esponga pure al bombardamento mediatico chi non
nasconde una tendenza al masochismo. Gli altri si muniscano di apposita
protezione, modello conchiglia da lottatore di greco-romana. In alternativa, decidano
di spegnere radio e TV, evitare la stampa ed indirizzare sguardo ed udito al web, il moderno tam-tam tribale che tutto dice, ma pure il contrario. Mezzo col
quale il noto movimento ha costruito un consenso che sta dilapidando con
altrettanta rapidità, nel passaggio dal virtuale al reale. C’è, infine, una
fonte indipendente cui attingere informazioni che non siano partigiane e mendaci?
Su questo siamo scettici. E continuiamo a pensare che l’offerta politica non
mostri apprezzabili differenze teoriche e pratiche tra i vari “colori”.
Recenti sondaggi registrano
una crescente astensione, sintomo inequivocabile di sfiducia nella classe
dirigente, nella sua autonomia dai poteri finanziari, nella capacità e volontà di
servire il Popolo sovrano.
Acta
est fabula. La commedia è finita, ma anche l’impulso di
bersagliare gli attori di fischi e pomodori marci. A questa corte dei miracoli,
riserviamo olimpica strafottenza.