Della
fatica di capire
L’indice Perils of Perception,
tradotto Pericoli della Percezione, di IPSOS Mori (una società di ricerche di
mercato con sede principale a Londra) stabilisce che l’Italia è al primo posto
in Europa, ed al 12° al mondo, per livello di ignoranza sulla reale situazione
del proprio paese. La ricerca è basata su una serie di domande riguardanti le
statistiche comuni dello Stato di appartenenza, domande rivolte ad un campione
di persone rappresentativo della popolazione. Se ne ricava che la percezione
che hanno i cittadini italiani sarebbe deformata dalla loro incapacità di
discernere le fonti dell’informazione.
Senza addentrarci sulle cause che vedono il
nostro Paese nelle posizioni più basse delle classifiche, ma potendo ipotizzare
che siano il risultato certificato di una bassa scolarizzazione o di un minore
livello qualitativo dell’istruzione rispetto agli altri Paesi europei ed
occidentali, possiamo ricavarne alcune osservazioni.
La prima: vi è scarsa attenzione da parte
delle istituzioni alle scienze “dure” o esatte che, sin dai banchi delle
primarie, formano i cittadini al pensiero autonomo e razionale, quello che guida
a separare il vero dal falso.
Seconda osservazione, corollario della
prima: un cittadino istruito in maniera approssimativa avrà difficoltà ad
inquadrare correttamente, ad esempio, la situazione politica del proprio paese
ed a scegliere i suoi rappresentanti, privilegiando quelli che adottano un
linguaggio basico, riduttivo, dualistico (“buono”-“cattivo”) perché più vicino
alla propria sensibilità, anche in presenza di problemi complessi.
Terza ed ultima osservazione: un paese con un
sistema della formazione “tiepido” verso la scienza e la ricerca, non volendo
investire nell’innovazione, è destinato a dover importare tecnologia, con la
conseguente retrocessione ad un ruolo secondario tra le nazioni e debole
economicamente.
Posto che il potere ha necessità di un
popolo poco scolarizzato e manipolabile per perpetuarsi sotto mille bandiere
partitiche tutte intercambiabili, l’eccellenza dell’istruzione è la pietra
angolare di ogni democrazia.