Espressioni
gergali, istruzioni per l’uso
1) “T’aggiu crisciutu” (“Ti ho nutrito”):
frase caratteristica della confinante della vostra casa d’infanzia, che vi
rivede adulti. Non attiene ad effettive prestazioni vicinali di cura e/o
assistenza nel passato. Non mostrare confidenza eccessiva.
2) “N’imu spartutu lu sonnu” (“Abbiamo condiviso le notti”): appartiene a persona con cui, per anni, avete scambiato asettici “buongiorno” e “buonasera” sulle scale del condominio. Rispettare l’educata usanza.
3) “De ci si’ fiju?”: la domanda introduce
dotte disquisizioni araldiche sulle comuni origini risalenti al tardo ‘600. Non
rivelare le ascendenze, neanche sotto tortura.
4) “Cchiù nnanti ave postu”: (“Più
avanti ci sono parcheggi liberi”). Unità cinofile sono ancora alla ricerca dei
dispersi nella savana. Diffidare, diffidare sempre.