Come
ti addomestico il dissenso
È in corso la raccolta delle firme per l’indizione
di un referendum abrogativo sulla legge per l’autonomia differenziata.
L’iniziativa è supportata da un vasto fronte comprendente i partiti
dell’opposizione, i sindacati CGIL e UIL e larga rappresentanza del mondo della
cultura. Iniziative spontanee che sorgono dalla società civile, in seno alle
comunità cittadine, come pure a Galatina, indicano che il tema è sentito ad
ogni livello.
L’azione referendaria è ascrivibile ad una concezione
normativa in cui gli attori realizzano un potere sancito in Costituzione ma, a
parere di chi scrive, spesso aggirato ex post nella realtà degli atti
parlamentari, quando ritenuto necessario ammansire un pronunciamento popolare
“scomodo”. Molte e significative prove si potrebbero addurre a conforto di
questa opinione; non è questa la sede per farlo.
Parallelamente, qualcuno guarda ad un futuro
più o meno prossimo, con la disillusione propria di chi ha frequentato le
stanze del potere romane e bruxellesi, sempre sorde alle istanze, ed
indifferenti al malessere, del Sud Italia. Avendo constatato, sic stantibus
rebus, che l’emancipazione salvifica del nostro Meridione non verrà mai da
un’altruista concessione delle istituzionali nazionali ed (ancor meno) europee,
alcuni intendono percorrere la via separatista indicata da molti, epigoni del meridionalista
Nicola Zitara: progetto che oggi può apparire velleitario. L’esperienza
catalana insegna come non ripetere errori fatali al buon esito dell’impresa muovendosi
con intelligenza. Si vedrà dove e quando i protagonisti, che hanno la nostra
simpatia, decideranno di uscire allo scoperto, e con quali mezzi straordinari.
Se questa extrema ratio si volesse
evitare, ma il Q.I. degli esponenti destroleghisti non induce a tanto
ottimismo, si potrebbe cominciare col fondare una banca con azionariato,
amministrazione e sede esclusivamente meridionali, a riparazione del furto con
destrezza del compianto Banco di Napoli; o pretendendo per legge che la Cassa
Depositi e Prestiti destini la raccolta del copioso risparmio meridionale ad
opere pubbliche nelle sole Regioni del Sud Italia, con una conduzione
specularmente contraria a ciò che avviene oggi. Ma soprattutto definendo ed
attuando i mitologici LEP.
Queste
le prime, significative misure di una politica che tentasse di resuscitare un’unità
nazionale di cui ha pedissequamente certificato il decesso la legge
sull’autonomia differenziata. Per conformare invece un pericolante apparato
burocratico al paradigma di Nazione scolpito nei manuali di geopolitica,
bisogna sperare in un miracolo, che è articolo di fede: ma lo Stato è laico per
definizione.