Anche
noi, nel nostro piccolo
Scrive Cesare Zavattini: “Quando a
mezzogiorno preciso Kant usciva a prendere una boccata d’aria, i cittadini di
Koenigsberg regolavano gli orologi: invece del colpo di cannone a Koenigsberg
c’era il critico della ragion pura.”.
Galatina, nel suo piccolo, vanta un critico
della spazzatura. Puntuale, alle 6 del mattino di ogni giorno che Nostro
Signore manda in terra, un anziano ferma la sua Seicento blu nei pressi di un
giardino pubblico, scende e si guarda circospetto. In assenza di testimoni, apre
quindi il bagagliaio dell’utilitaria e ne trae un sacchetto del supermercato
pieno di pattume (non differenziato per tipologie) che provvede a lanciare, con
encomiabile perizia balistica, nel cestino del parco. Il malloppo descrive una traiettoria
secondo legge fisica del moto parabolico, insaccandosi perfettamente nel bidone.
Assisto alla scena di nascosto e regolo alle ore 6 la sveglia di casa.
Si potrebbe obiettare che questo genio salentino
non sia una mente paragonabile al pensatore tedesco, ma non è il caso di
sottilizzare: persino il nostro eroe del rumato potrebbe avere una sua egregia
scuola di pensiero, che tracceremo col tempo e con lo studio, e di cui
lasceremo imperitura memoria nei manuali di filosofia.
Mi propongo di incontrarlo, prima o poi, e
chiedergli: “Scusa, nunno, T’ARIcordi che anche tu paghi la TARI, la
tassa sulla spazzatura? E allora, perché?”.