sabato 3 ottobre 2015

Il Galatino anno XLVIII n° 15 del 25 settembre 2015

Sei scarafaggi in cerca di liquore

Raccontano che alle 4 di un afoso mattino estivo, di ritorno dalla Notte della Blatta, un gruppo di scarafaggi si ritrovi a far bisboccia nei pressi della saracinesca abbassata del pub in piazza, tra le bottiglie di birra abbandonate ed i residui di fritture. Dicono che il tasso alcoolico del gruppo sia già del tipo “ubriachezza modesta”, terzo di sei livelli dopo “alito vinoso” ed “andante con brio”, ma prima di “catalessi stuporosa” (connaturato ad alcuni che 'ngiuriano presidenti del consiglio, mai pe cabbu).
Dicono pure che il sestetto eterogeneo si componga di due turisti napoletani, Gennariello Scarrafone e signora Nunzia Scarrafa; di una coppia salentina, Salvatore Malo – Malo Totu, per gli intimi – e moglie Malo Tina; ed infine del romano on. Bache Rozzo, gruppo misto al Senato Insetti Democratici Perfetti, in compagnia di John Paul Beatle, professore americano di tecnologia agricola ed alto dirigente di Montesanto, multinazionale della chimica. Questi ultimi due, “compagni di merende” in affari molto poco leciti, Xylella in primis.
Testimoni riportano frammenti di conversazione della variopinta combriccola. Totu, marinaio in pensione e coltivatore per diletto del suo piccolo uliveto di famiglia: “Professore, le parole nu' binchianu ventre. Ma quale Zi' Nella e Zi' Nella, lassa stare la bonanima c'ave de moi ca sta face terra 'pe ciciari! Sono 2500 anni che curiamo i nostri ulivi alla manera de li 'ntichi e non abbiamo mai avuto problemi. Làsciatelo dire da me che non tengo cultura, comu signurìa, ma ho girato il mondo, da Venezia e tutto il Venezuela sino al Mar Glaciale Catartico. Quindi, non scassare li...” (segue caratteristico termine dialettale indicante il Muscari Comosum declinato al plurale).
La risposta dell'americano, tradotta letteralmente dal viscido onorevole, è cinica e definitiva. “Voi salentini volenti o nolenti, caro Totuccio, sradicheremo i vostri vecchi ulivi mangiati dalla Xylella e li sostituiremo con i nostri OGM, inattaccabili dai parassiti che noi stessi abbiamo importato in Salento. Pagherete le piante quanto decideremo noi, se vorrete e ci riuscirete, oppure compreremo per quattro soldi i vostri uliveti. Lo sai, i pacchi di dollari fanno ancora miracoli: prima con l'Istituto Agronomico ed i suoi tecnici, poi con i politici e con le forze dell'ordine...ovviamente del “nostro” ordine!”. E via, risate e gomitate d'intesa tra il ricercatore e l'onorevole, sensibile tanto al dollaro quanto al dozzinale umorismo yankee.
Interviene breve e conciso Gennariello, con popolaresca arguzia partenopea: “Stateve accuorte ca chisto è americano...è figlie 'e zoccola e v'impapocchia facile facile, accussì!
Proprio mentre il vivace scambio sta degenerando in colluttazione furibonda ed i sei sono quasi alle mani, anzi alle zampe, la sorte beffarda si veste della tuta arancione di un operatore ecologico armato di ramazza.
Cosimino lo spazzino individua il gruppo di scarafaggi e zumpa per schiacciarli con apprezzabile gesto atletico, mancandone quattro. La suola gommata scavazza solo l'americano ed il senatore sulle chianche umide dell'alba, producendo un suono di sinistra croccantezza.
La giustizia proletaria è implacabile e precisa. Ma solo nei racconti.

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