N’eurodeliri
Leggo oggi, 23 gennaio, una corrispondenza
dagli Stati Uniti dell’agenzia giornalistica ANSA. Il mestiere di dog sitter (badante per
cani) nella città di New York può fruttare sino a 100.000 dollari l’anno, poco
meno di 92.000 euro: un lavoro con orari flessibili, compensato discretamente, gradito
a studenti e pensionati per “arrotondare” e condurre un’esistenza più confortevole.
Per la legge della domanda e dell’offerta,
appare del tutto evidente che vi sia qualcuno disponibile ad investire quella somma
per delegare a terzi la passeggiata quotidiana, il nutrimento e la cura del
pelo del proprio carissimo (in tutti i sensi) animale domestico. Ardua impresa,
in effetti, occuparsi di Snoopy tra un volo in jet privato ed un incontro
alla Casa Bianca.
Altra notizia non collegata alla precedente,
ma solo in apparenza. L’amministratore delegato di una importantissima
istituzione bancaria, con stipendio mensile equivalente (euro più, euro meno) a
500 dei miei, dichiara in un’intervista che si occuperà di ingiustizie e
disparità sociali, una volta raggiunta l’agognata pensione ed incassato il
misero TFR, presumibilmente pari al bilancio annuale di una media città
italiana. Siccome la dichiarazione è stata rilasciata con l’aplomb del top
manager, siamo (quasi) certi non si tratti di una battuta fantozziana. E pensiamo
che il tizio in questione creda davvero a quello che dice, senza un sia pur
minimo moto di vergogna per le sue parole ed il rispetto dovuto alla dignità dell’uditorio.
Riprendo in mano con maggiore attenzione, ed
interesse rinnovato e crescente, i testi di storia e filosofia del Medioevo. Un
periodo di civiltà splendida, se rapportato ai nostri giorni alienati.