sabato 28 gennaio 2023

Il Galatino anno LVI n° 2 del 27 gennaio 2023

 

N’eurodeliri

   Leggo oggi, 23 gennaio, una corrispondenza dagli Stati Uniti dell’agenzia giornalistica ANSA.  Il mestiere di dog sitter (badante per cani) nella città di New York può fruttare sino a 100.000 dollari l’anno, poco meno di 92.000 euro: un lavoro con orari flessibili, compensato discretamente, gradito a studenti e pensionati per “arrotondare” e condurre un’esistenza più confortevole.

   Per la legge della domanda e dell’offerta, appare del tutto evidente che vi sia qualcuno disponibile ad investire quella somma per delegare a terzi la passeggiata quotidiana, il nutrimento e la cura del pelo del proprio carissimo (in tutti i sensi) animale domestico. Ardua impresa, in effetti, occuparsi di Snoopy tra un volo in jet privato ed un incontro alla Casa Bianca.

   Altra notizia non collegata alla precedente, ma solo in apparenza. L’amministratore delegato di una importantissima istituzione bancaria, con stipendio mensile equivalente (euro più, euro meno) a 500 dei miei, dichiara in un’intervista che si occuperà di ingiustizie e disparità sociali, una volta raggiunta l’agognata pensione ed incassato il misero TFR, presumibilmente pari al bilancio annuale di una media città italiana. Siccome la dichiarazione è stata rilasciata con l’aplomb del top manager, siamo (quasi) certi non si tratti di una battuta fantozziana. E pensiamo che il tizio in questione creda davvero a quello che dice, senza un sia pur minimo moto di vergogna per le sue parole ed il rispetto dovuto alla dignità dell’uditorio.

   Riprendo in mano con maggiore attenzione, ed interesse rinnovato e crescente, i testi di storia e filosofia del Medioevo. Un periodo di civiltà splendida, se rapportato ai nostri giorni alienati.

domenica 15 gennaio 2023

Il Galatino anno LVI n° 1 del 13 gennaio 2023

 

Citazioni citabili

 

   Si celebra la Giornata nazionale della bandiera. Il largo ricorso alla retorica delle alte cariche (da Mattarella “il simbolo della unità e indivisibilità del Paese”, a Meloni “racchiude i valori di libertà, solidarietà ed uguaglianza”) svolge l’identica funzione dei diffusori di aromi che, in certe case, vorrebbero coprire il tanfo di sporco vecchio mai rimosso. Ribattere la necessità (ancora Meloni) di “ricucire ciò che è strappato, riannodare i fili del nostro stare insieme, riscoprirsi comunità” è un chiaro tentativo di giustificare preventivamente l’autonomia differenziata pretesa dalle Regioni del Nord, cioè il riconoscimento istituzionale dei privilegi storicamente concessi ad una sola parte del Paese a spese dell’altra. L’esempio seguito è quello dell’estrattivismo colonialista europeo nel Sud America ed in Africa, applicato tal quale nell’Italia postunitaria sino ai giorni nostri. La restaurazione di una coesione sociale mai esistita, di cui si vaneggia nelle interviste, è utopia e populismo.

   Il tedesco Carl Schmitt un secolo fa scriveva che la politica contemporanea è secolarizzazione di categorie religiose: ciò implica, portato secondario, che la “sacralità” del concetto di Stato possa, anzi debba essere imposta anche attraverso simboli assurti ad immagine sacra, oggetto di manifestazioni di devozione popolare. La bandiera è uno di questi, a prescindere dalla sua presunta unicità ed originalità. Pertanto, il vessillo modificato di un colore sul drappo rivoluzionario francese può egregiamente servire allo scopo, negli stadi più che nelle ricorrenze civili.

   Professioni di fede laica e concetto di Stato, dicevamo, che sappiamo essere “altro” da quello di Nazione. Stato: vocabolo che definisce ma non supera la nozione di apparato burocratico ed amministrativo, essendovi assente il pathos, lo spirito vitale dell’idea di Nazione, in cui invece confluiscono Popolo, territorio, lingua, storia, cultura ed economia. Ovvero un idem sentire identitario.

   Non è un caso che la parola “stato” sia, in grammatica italiana, il participio passato del verbo essere.