venerdì 15 giugno 2012

Il Galatino anno XLV n° 11 del 15 Giugno 2012


Giornalisti a libro paga
Il 31 maggio, sulla sua pagina di Facebook, Gad Lerner si chiede: "Mi spiace ma non capisco: perché mai il terremoto dovrebbe impedire una sobria celebrazione della Festa della Repubblica?". Gli rispondo: "Il fatto stesso che Lei si ponga questa domanda testimonia la distanza che intercorre tra i politici ed i giornalisti che li celebrano in tv e sui media, ed il sentimento popolare. Senza offesa, Dottor Lerner".
Tra i tanti inviati da "anonimi", questo commento riscuote molti consensi tra i lettori, ma è il solo a venir cancellato. Evidentemente colpisce nel segno.
La situazione: pennivendoli al soldo della dittatura continuano imperterriti a narrare le res gestae della nostra classe politica (si passi la definizione iperbolica), compiacendosi di descrivere con mirabile faccia tosta i minuetti dell'oscena nomenklatura; naturalmente vengono ricambiati di tanta cortesia, persino con incarichi nelle authority affidati alle gentili consorti.
Intanto, il liquidatore della IIa Repubblica, Grillo Giuseppe detto Beppe da Genova, promette una Norimberga al regime partitico. Sondaggi attendibili danno oltre il 20%  il suo Movimento 5 Stelle, sul cui successo ironizzano le stizzite damine di palazzo, proprio perché fa paura. Di conseguenza incute terrore la prospettiva delle urne, come al tempo la ghigliottina rivoluzionaria ai nobili di Francia: perciò non voteremo a breve.
In attesa di una improbabile palingenesi politica, dato il livello etico dei nostri rappresentanti incapaci di autoemendarsi, il momento storico rende praticabile un'utopia, ovvero lo sbocco in senso apertamente autoritario del governo-fantoccio, con lo stato di polizia che consenta di completare la sottrazione di sovranità in favore della finanza usuraia.
I media servi e bugiardi (tranne che il Web "brigante") censurano i fischi e gli insulti al Presidente in visita nell'Emilia terremotata, e le numerose denunce contro di lui, contro il Premier e contro Governo e Parlamento per una serie di ipotesi di reato gravissime, tra le quali attentato all'integrità ed all'indipendenza della Nazione.
Solo per condividere del riso amaro, e per dare una pallida idea del genio italico al potere, raccontiamo di un'esponente del PD che si congratula col ministro Fornero per la modifica (leggasi abolizione) dell'art. 18 statuto dei lavoratori; tessiamo le lodi di un Presidente di regione, sedicente poeta della classe operaia ma in realtà pesce gregario di Confindustria, che contraddice quanto detto in campagna elettorale e privatizza la gestione dell'Acquedotto in barba a referendum e volontà popolare; e, dulcis in fundo, alla rubrica "Comiche finali", registriamo l'ennesimo progetto politico dell'inossidabile cavaliere, dal nome "Italia Pulita".
Per sillogismo, non ci stupirebbe un Erode leader del "Partito per la Protezione dell'Infanzia".

Nessun commento:

Posta un commento