venerdì 25 gennaio 2013

Il Galatino anno XLVI n° 2 del 25 Gennaio 2013


Avviso agli elettori (seconda parte)
Perché, quando sento parlare di urne, immagino quelle “all’ombra de’ cipressi” e “confortate di pianto”? Forse per la funerea mimica facciale del Professor Bilderberg, il precamorti dell’economia italica? Va beh, parliamo d’altro e dunque, errata corrige: nel precedente numero del nostro giornale includevo Rutelli tra gli alleati di Monti. Sbagliato, er Piacione non si presenta. Lo so, è una notizia che agita i nostri sonni e cambia il corso della storia, ma ce ne faremo una ragione. Manifestazioni di giubilo invece in Calabria, per la candidatura della senese Bindi Rosaria detta Rosi, una debuttante; segno tangibile della considerazione che il PD, come tutti i partiti nazionali, ha di noi Sudici. La stessa logica ha suggerito il nome della new entry siciliana, tale Anna Finocchiaro, nel collegio di Taranto. I nostri fratelli della antica e gloriosa Città jonica hanno chi li salverà dal disastro ambientale e dalla tragedia dell’epidemia di tumori, il taumaturgo del problema disoccupazione. Tappeti rossi, fanfara e striscioni di benvenuto, quindi, per la esordiente ragusana sulle sponde dei Due Mari, dove dimenticherà i problemi giudiziari del marito. “Roba bella, roba fresca, venite gente!”. Stesso slogan nel PDL, di cui un ex enfant prodige sceglie le candidature in Puglia e Basilicata. Todos Caballeros in lista, i fuori squadra avranno una speranzella, un posto nelle formazioni gregarie della serie B politica, dove la magica parola “Sud” nel simbolo di partito è lo specchietto per le allodole votanti. Per i trombati d’ogni bandiera e colore, nessuna paura di rottamazioni: riceveranno l’ambìto premio di consolazione, ovvero una poltrona in qualche sperduto ente del parassitismo, con dignità di ruolo e remunerazione direttamente proporzionali al risultato elettorale. Peccato interrompere questa simpatica usanza tribale passata ab antiquo di generazione politica in generazione, ineluttabile come l’avvicendarsi delle stagioni.
Tu, caro Lettore, pensavi di vivere in partibus infidelium ed invece ti accorgi di quanta stima abbiano di Te e della Tua intelligenza levantina: Ti mandano il fior fiore della paleontologia politica, sicuri del tuo consenso sulla scheda. In fondo eri e resti Terrone, figlio cadetto di questa Patria, madre premurosa del primogenito Tosco-Padano: pretenderesti addirittura di essere rappresentato a Roma da qualcuno che faccia i Tuoi interessi? Vota i Tuoi “ascari” e taci, Elettore del Sud, come prima di Te hanno fatto genitori ed avi dal 1861. Avrai poi tempo per disilluderti lontano dal paesello, tornando alla Tua vita da emigrato, oppure in casa, dopo l’invio dell’ennesimo curriculum senza esito. Dicono che un Tizio, per sfamare una folla di seguaci, abbia moltiplicato pani e pesci: nonostante questo non fu creduto. Qui a Galatina nel 2013 si dà fiducia a certi (meno dotati di carisma di quel Tale) che, sotto elezioni,  stanno millantando posti di lavoro in un ipermercato che è ancora un pio desiderio. Misteri luminosi della fede politica.
Ma se proprio Tu, in un sussulto d’orgoglio dei tuoi geni briganteschi, volessi osare un gesto di ribellione, converrebbe porre ai Tuoi cari candidati qualche domandina impertinente prima del voto. Erano in Parlamento ad approvare quando si decideva l’acquisto di 90 caccia americani F 35 (costo solo iniziale 12 miliardi di euro), di 4 sottomarini tedeschi (2 miliardi)? Si sono distratti quando si discuteva dei tagli alla Sanità, alle famiglie con diversamente abili? Hanno votato anche loro contro la riduzione dei loro stessi emolumenti e privilegi? In Regione, hanno approvato o no la chiusura di piccoli ospedali vicini alla gente, in favore di megastrutture sotto-casa-dell’onorevole che distribuiranno milioni alle cooperative emiliane, alle compagnie edilizie del nord? Sono in grado di spiegare il consenso sulle rapine della Lega a danno del Mezzogiorno? E soprattutto, viene anche dal loro scranno parlamentare la fiducia che ha mantenuto in piedi per 13 mesi la dittatura degli usurai?  Se, come prevedibile, non avrai risposta, trovala Tu nell’urna il 24 febbraio.

P.S.: Nel prossimo numero: sui partiti a conduzione familiare, anche detti “casa-putìa”. 

venerdì 11 gennaio 2013

Il Galatino anno XLVI n° 1 dell'11 gennaio 2013


Avviso agli elettori (prima parte)
Una vignetta può insegnare molto più di cento trattati. La pubblicità di una storica libreria galatinese, per la matita del nostro Melanton, mostra un gregge di ovini ipnotizzati dallo schermo della tv e, fuori dalla massa belante, l’unica pecora nera immersa nella lettura d’un libro.
Tutti i network nazionali offrono l’identica analisi politica, con impercettibili sfumature di lettura, per dare l’impressione di una pluralità d’opinioni inesistente. Monti il salvatore dei patrii destini, Monti l’integerrimo, Monti il traghettatore verso un futuro luminoso. Per chi ha memoria di un’epoca non troppo remota, il panorama dell’informazione è quello stagnante delle dittature del socialismo reale. Perciò chi scrive sente l’impegno civile di esprimere in breve, e con molta umiltà, la propria personale visione delle cose.
Monti, sic et simpliciter, è il volto “presentabile” delle più efferate lobbies mondialiste, un prodotto bancario-finanziario come i junk bonds ed i derivati che hanno portato al collasso l’economia occidentale. Amante delle banche, nemico giurato del Popolo, non è stato eletto ma imposto all’Italia con un golpe, Re Giorgio I°  esecutore, dai poteri forti della BCE e delle merchant bank alle cui scrivanie si sono formati altri con lui: parliamo di Prodi e Draghi. Lo ha ammesso con la consueta spocchia il ministro Fornero in un’intervista. Tanto è stato solerte il grigio ragioniere di Varese nel suo operato, da dimostrarlo per tabulas: gli indicatori economici (inflazione, produzione industriale, consumi, occupazione) sono precipitati sotto di lui. Un esempio per tutti: 4 miliardi di IMU incassati dalla gente, altrettanti donati ad una banca agonizzante, istituto notoriamente orbitante in una precisa area politica. Monti aveva un solo compito, e l’ha svolto in maniera impeccabile: finire l’opera di distruzione e colonizzazione dell’economia italiana già iniziata nel 1992, con “Mani Pulite” ed i primi governi “tecnici”. Risale a quel periodo il programma perverso di smantellamento dello stato sociale (culminato oggi con la cancellazione dei diritti dei lavoratori), di privatizzazione delle aziende pubbliche ora in mano straniera per la gran parte, di esautorazione della sovranità popolare sancita dall’art. 1 della Costituzione. Stiamo parlando di una serie logicamente concatenata di eventi successivi per i quali, a breve, centinaia di cittadini presenteranno esposti-denunce all’Autorità giudiziaria in numerose città italiane, contro le più alte cariche dello Stato ed i parlamentari tutti, per ipotesi di reato molto gravi. Ovviamente di ciò nulla trapela sugli organi di informazione di regime.
Per quanto detto, sento il dovere di avvisare quei pochi che leggeranno queste righe. Monti è un piccolo tassello di un progetto molto più ampio di dominio mondiale: avremo forse modo di parlarne in seguito. Per vincere la naturale diffidenza che questa figura obliqua suscita in una parte della pubblica opinione, è stata necessaria persino una “benedizione” della Chiesa, ottenuta grazie alle cointeressenze della finanza vaticana  con la pirateria economica, ma anche grazie ai buoni uffici di personaggi al tramonto, come il cattolico (?) Casini. Quanto questa operazione abbia giovato alla causa, ed all’immagine offuscata della Chiesa di Roma, lo vedremo poi. Fanno parte della compagnia del Professore altre figure minori e prossime all’oblio (Fini, Rutelli, Scognamiglio): riempitivi ininfluenti. Avremo piacere in particolare noi Meridionali nel sapere che chi adesso proclama solennemente di voler “salire in politica” si è vantato di essere “sceso” al Sud solo 4 volte. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Nelle prossime edizioni di questo quindicinale daremo uno sguardo a quelle formazioni politiche che hanno sostenuto Monti in parlamento, votandone con convinzione ogni nefandezza, per presentarsi ora in competizione elettorale contro di lui. Forse in letteratura psichiatrica, alla voce “schizofrenia”, potremmo trovare ipotesi d’interpretazione su percorsi politici e mentali tanto sofferti.