Avviso agli elettori (prima parte)
Una vignetta può insegnare molto più di cento trattati. La
pubblicità di una storica libreria galatinese, per la matita del nostro
Melanton, mostra un gregge di ovini ipnotizzati dallo schermo della tv e, fuori
dalla massa belante, l’unica pecora nera immersa nella lettura d’un libro.
Tutti i network nazionali
offrono l’identica analisi politica, con impercettibili sfumature di lettura,
per dare l’impressione di una pluralità d’opinioni inesistente. Monti il
salvatore dei patrii destini, Monti l’integerrimo, Monti il traghettatore verso
un futuro luminoso. Per chi ha memoria di un’epoca non troppo remota, il
panorama dell’informazione è quello stagnante delle dittature del socialismo
reale. Perciò chi scrive sente l’impegno civile di esprimere in breve, e con
molta umiltà, la propria personale visione delle cose.
Monti, sic et
simpliciter, è il volto “presentabile” delle più efferate lobbies mondialiste, un prodotto bancario-finanziario
come i junk bonds ed i derivati che
hanno portato al collasso l’economia occidentale. Amante delle banche, nemico giurato
del Popolo, non è stato eletto ma imposto all’Italia con un golpe, Re Giorgio I° esecutore, dai poteri forti della BCE e delle merchant bank alle cui scrivanie si sono
formati altri con lui: parliamo di Prodi e Draghi. Lo ha ammesso con la
consueta spocchia il ministro Fornero in un’intervista. Tanto è stato solerte
il grigio ragioniere di Varese nel suo operato, da dimostrarlo per tabulas: gli indicatori economici
(inflazione, produzione industriale, consumi, occupazione) sono precipitati
sotto di lui. Un esempio per tutti: 4 miliardi di IMU incassati dalla gente,
altrettanti donati ad una banca agonizzante, istituto notoriamente orbitante in
una precisa area politica. Monti aveva un solo compito, e l’ha svolto in
maniera impeccabile: finire l’opera di distruzione e colonizzazione
dell’economia italiana già iniziata nel 1992, con “Mani Pulite” ed i primi
governi “tecnici”. Risale a quel periodo il programma perverso di smantellamento
dello stato sociale (culminato oggi con la cancellazione dei diritti dei
lavoratori), di privatizzazione delle aziende pubbliche ora in mano straniera
per la gran parte, di esautorazione della sovranità popolare sancita dall’art.
1 della Costituzione. Stiamo parlando di una serie logicamente concatenata di eventi
successivi per i quali, a breve, centinaia di cittadini presenteranno
esposti-denunce all’Autorità giudiziaria in numerose città italiane, contro le
più alte cariche dello Stato ed i parlamentari tutti, per ipotesi di reato
molto gravi. Ovviamente di ciò nulla trapela sugli organi di informazione di
regime.
Per quanto detto, sento il dovere di avvisare quei pochi che
leggeranno queste righe. Monti è un piccolo tassello di un progetto molto più
ampio di dominio mondiale: avremo forse modo di parlarne in seguito. Per vincere
la naturale diffidenza che questa figura obliqua suscita in una parte della
pubblica opinione, è stata necessaria persino una “benedizione” della Chiesa,
ottenuta grazie alle cointeressenze della finanza vaticana con la pirateria economica, ma anche grazie ai
buoni uffici di personaggi al tramonto, come il cattolico (?) Casini. Quanto
questa operazione abbia giovato alla causa, ed all’immagine offuscata della
Chiesa di Roma, lo vedremo poi. Fanno parte della compagnia del Professore
altre figure minori e prossime all’oblio (Fini, Rutelli, Scognamiglio):
riempitivi ininfluenti. Avremo piacere in particolare noi Meridionali nel
sapere che chi adesso proclama solennemente di voler “salire in politica” si è
vantato di essere “sceso” al Sud solo 4 volte. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Nelle prossime edizioni di questo quindicinale daremo uno
sguardo a quelle formazioni politiche che hanno sostenuto Monti in parlamento,
votandone con convinzione ogni nefandezza, per presentarsi ora in competizione elettorale
contro di lui. Forse in letteratura psichiatrica, alla voce “schizofrenia”, potremmo
trovare ipotesi d’interpretazione su percorsi politici e mentali tanto
sofferti.
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