venerdì 11 gennaio 2013

Il Galatino anno XLVI n° 1 dell'11 gennaio 2013


Avviso agli elettori (prima parte)
Una vignetta può insegnare molto più di cento trattati. La pubblicità di una storica libreria galatinese, per la matita del nostro Melanton, mostra un gregge di ovini ipnotizzati dallo schermo della tv e, fuori dalla massa belante, l’unica pecora nera immersa nella lettura d’un libro.
Tutti i network nazionali offrono l’identica analisi politica, con impercettibili sfumature di lettura, per dare l’impressione di una pluralità d’opinioni inesistente. Monti il salvatore dei patrii destini, Monti l’integerrimo, Monti il traghettatore verso un futuro luminoso. Per chi ha memoria di un’epoca non troppo remota, il panorama dell’informazione è quello stagnante delle dittature del socialismo reale. Perciò chi scrive sente l’impegno civile di esprimere in breve, e con molta umiltà, la propria personale visione delle cose.
Monti, sic et simpliciter, è il volto “presentabile” delle più efferate lobbies mondialiste, un prodotto bancario-finanziario come i junk bonds ed i derivati che hanno portato al collasso l’economia occidentale. Amante delle banche, nemico giurato del Popolo, non è stato eletto ma imposto all’Italia con un golpe, Re Giorgio I°  esecutore, dai poteri forti della BCE e delle merchant bank alle cui scrivanie si sono formati altri con lui: parliamo di Prodi e Draghi. Lo ha ammesso con la consueta spocchia il ministro Fornero in un’intervista. Tanto è stato solerte il grigio ragioniere di Varese nel suo operato, da dimostrarlo per tabulas: gli indicatori economici (inflazione, produzione industriale, consumi, occupazione) sono precipitati sotto di lui. Un esempio per tutti: 4 miliardi di IMU incassati dalla gente, altrettanti donati ad una banca agonizzante, istituto notoriamente orbitante in una precisa area politica. Monti aveva un solo compito, e l’ha svolto in maniera impeccabile: finire l’opera di distruzione e colonizzazione dell’economia italiana già iniziata nel 1992, con “Mani Pulite” ed i primi governi “tecnici”. Risale a quel periodo il programma perverso di smantellamento dello stato sociale (culminato oggi con la cancellazione dei diritti dei lavoratori), di privatizzazione delle aziende pubbliche ora in mano straniera per la gran parte, di esautorazione della sovranità popolare sancita dall’art. 1 della Costituzione. Stiamo parlando di una serie logicamente concatenata di eventi successivi per i quali, a breve, centinaia di cittadini presenteranno esposti-denunce all’Autorità giudiziaria in numerose città italiane, contro le più alte cariche dello Stato ed i parlamentari tutti, per ipotesi di reato molto gravi. Ovviamente di ciò nulla trapela sugli organi di informazione di regime.
Per quanto detto, sento il dovere di avvisare quei pochi che leggeranno queste righe. Monti è un piccolo tassello di un progetto molto più ampio di dominio mondiale: avremo forse modo di parlarne in seguito. Per vincere la naturale diffidenza che questa figura obliqua suscita in una parte della pubblica opinione, è stata necessaria persino una “benedizione” della Chiesa, ottenuta grazie alle cointeressenze della finanza vaticana  con la pirateria economica, ma anche grazie ai buoni uffici di personaggi al tramonto, come il cattolico (?) Casini. Quanto questa operazione abbia giovato alla causa, ed all’immagine offuscata della Chiesa di Roma, lo vedremo poi. Fanno parte della compagnia del Professore altre figure minori e prossime all’oblio (Fini, Rutelli, Scognamiglio): riempitivi ininfluenti. Avremo piacere in particolare noi Meridionali nel sapere che chi adesso proclama solennemente di voler “salire in politica” si è vantato di essere “sceso” al Sud solo 4 volte. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Nelle prossime edizioni di questo quindicinale daremo uno sguardo a quelle formazioni politiche che hanno sostenuto Monti in parlamento, votandone con convinzione ogni nefandezza, per presentarsi ora in competizione elettorale contro di lui. Forse in letteratura psichiatrica, alla voce “schizofrenia”, potremmo trovare ipotesi d’interpretazione su percorsi politici e mentali tanto sofferti.

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