Arrivederci, dammi la
mano e sorridi
“C’è un tempo per tacere ed un tempo per parlare”, ci
ammonisce il Qohelet. Cari Lettori, caro Direttore, è il momento di pensionare Pasquino
Galatino. Bisogna tacere e riflettere sullo stato delle cose.
Questa ignobile imitazione di democrazia, finzione patetica per
ingannare il popolo “sovrano”, mostra il suo vero volto che è quello dei
manganellatori del sindaco di Terni, dei No-Tav e della gente di Sicilia
contraria al MUOS.
Il paese è allo stremo, immolato alle banche usuraie ed
all’Iniquitalia dei furti (di case) con destrezza; la classe politica, la più
incapace e corrotta che mai paese moderno abbia subìto. Svuotato di decoro e
potestà, il Parlamento è una caserma per mercenari al soldo delle lobby nazionali e principalmente
straniere, le stesse che innalzano ed abbattono governi fantoccio in funzione
del proprio tornaconto. L’intangibilità della malavita partitica viene
assicurata anche grazie alla benevola distrazione di una parte del potere giudiziario,
moderno Ponzio Pilato della trattativa Stato-mafia e dei molteplici conflitti
d’interessi irrisolti. La carta costituzionale, questa Madonna Pellegrina di
ogni processione laica, è destinata ad un uso che qui si omette per decenza,
proprio da chi per primo avrebbe il dovere di difenderla e rispettarla.
D’altronde il tizio de quo, succeduto
a sé stesso e quindi ubriaco di potere - per evaporazione del controllo
popolare della democrazia - infierisce
su questi superflui governo e Parlamento con la sua ubriachezza molesta.
Allora taccia questo fastidioso grillo parlante, nei giorni
in cui altri e più famosi grilli hanno smesso di frinire in piazza, preferendo complottare
nelle stanze ovattate dell’ambasciata americana di via Veneto: come un
qualsiasi Mariuolo, come un qualsiasi Enrichetto-bello-de-zio che vadano a
succhiare il latte al seno di mamma Obama e tata Merkel.
Naturalmente i media a libro paga occultano, mistificano,
tutto dicono tranne la verità vera del presente disastro, ridotti come sono a laudatores del regime. Perciò ognuno di
noi è chiamato alla sua responsabilità di interpretare i fatti, meglio
informandosi via web. Spegniamo i
televisori, non leggiamo i quotidiani: sono lautamente finanziati per tenerci
buoni. E come dice l’antico adagio, “Aprimu
l’occhi, ca cu li chiudimu nun bole nienti”. Buona fortuna a tutti noi, ai
nostri giovani in particolare.