sabato 25 marzo 2017

Il Galatino anno L n° 6 del 24 marzo 2017

Beccati questo, o Popolo Sovrano

Persi nei Boschi, Governo e  Parlamento – composti in massima parte da emerite teste di minzolino – salvano un senatore, condannato con sentenza definitiva ad una pena superiore a due anni, con strafottente violazione di una legge della Repubblica  (D.L. 235/2012 art. 1 comma 1). È chiaramente uno scambio di favori tra partiti, un terno al Lotti uscito sulla ruota di Roma. Se un Tizio qualsiasi, anzi – per far finta di essere acculturati – un quivis de populo si chiedesse: “Ma la Legge, è uguale per tutti?”; e non trovando risposta, al momento più alto della sua vita di Cittadino, quello del voto, decidesse di metter la croce non solo sulle cinque stelle ma pure su tutti i restanti astri del firmamento, potremmo biasimarlo? Potremmo davvero parlare di demagogia, populismo? Oppure, restando in tema astronomico, dovremmo considerare quel voto una risposta civile, elegante, misurata, alla vorticosa circolazione di sfere celesti (e terrene) causata da cotanta protervia?

Mala tempora currunt. Senza allusioni al famoso detto di papa Galeazzo da Lucugnano, che non trovava nesso logico tra le 4 tempora ed un particolare anatomico mai baciato dal sole.

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