giovedì 6 aprile 2017

Il Galatino anno L n° 7 del 7 aprile 2017

Dice che…

Dice che tra Galatina e Noha l’acronimo sia Partito Diviso (Sindaco per sindaco e prodotto fratto due). Urgono carrozzini, per il trasporto al fronte delle poche truppe rimaste con sommo sprezzo del ridicolo.
Dice che il Listone cominci a dubitare dell’ineluttabile/gloriosa/certissima vittoria. Anche stavolta si vince la prossima volta, nonostante il fitto, palese sostegno dei pezzi da 90.
Dice che una strana coppia (Suor Pasqualina delle Umili Devote Consorelle a braccetto con fra’ Giuseppe del Sol dell’Avvenire) bussi di porta in porta alla ricerca di voti, promettendo posti di lavoro e pensioni. Non è voto di scambio, chiamasi scambio di vuoti (a perdere).
Dice che, pur in questo cimitero degli ideali, il corpo elettorale abbia trovato un amante. Che vorrebbe persino andare oltre: prevedo bomboniere e confetti l’11 giugno.
Infine dice che, in assenza di quello ordinario, umma umma il Podestà straordinario abbia approvato il foedus sceleris che le passate amministrazioni si vergognavano di firmare alla luce del sole. E mo’ sono cascioni nostri.
“A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?” (Gli onorevoli, 1963, regia di Sergio Corbucci). Un omaggio a Totò, scomparso 50 anni fa. Lui sì che aveva capito tutto.

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