Signori,
si cambia
Dal 1992 – anno di
“Mani Pulite” – in poi, la storia
italiana racconta, da un lato, la progressiva cessione di sovranità dallo Stato
alle istituzioni sovranazionali, dall’altro – e complementare – lato, la decrescente autonomia gestionale
delle amministrazioni locali. Quanto questo fenomeno in apparenza irreversibile
abbia a che fare con il concetto di democrazia che gli autori classici ci hanno
consegnato, è qualcosa che sarebbe interessante indagare, se non rientrasse tra
quegli arcana imperii la cui
pubblicità è preclusa al Popolo cosiddetto sovrano. Detto in altri termini e
per quel che ci riguarda da vicino, il Sindaco è quella figura istituzionale che
deve rispondere agli aumentati bisogni del Cittadino disponendo di sempre
minori risorse. Addirittura, nel caso di Galatina, dovendo oggi e per il futuro
appianare voragini debitorie scavate nel passato da chi l’ha preceduto nella
carica: picciuli pochi, debbati tanti,
avrebbe forse sibilato l’indimenticabile
Fidelucciu Chiovu. Compito non
agevole, per usare un eufemismo. Si può intuire facilmente come il nostro nuovo
Primo Cittadino abbia deciso in piena consapevolezza di “cantare e portare la
Croce”. Se sia masochismo, vocazione al martirio oppure rischio calcolato, lo
sapremo presto. Comunque “paga
Pantalone”, quella mitologica maschera che impersona la collettività dei
contribuenti: cioè il sottoscritto che scrive e tutti i Concittadini residenti
nel territorio del Comune protetto dai S.S. Pietro e Paolo. Ad eccezione di
qualche furbetto dimenticato da Dio e sconosciuto all’Ufficio Tributi: del
resto l’Italia è oppure no la patria del diritto, nel senso del dritto caro alla commedia dell’arte?
È appena passata la
mezzanotte di domenica 25 giugno, la nostra Città ha un nuovo Sindaco, e mai
aggettivo fu più indicato: finalmente l’elettorato decide di rivoluzionare la
composizione del Consiglio Comunale. L’entusiasmo e la voglia di far bene di
Marcello Amante e del suo gruppo sono lo spirito giusto con cui affrontare la
sfida impegnativa che attende i nuovi amministratori. Auguri di buon lavoro,
per il bene di tutti.