mercoledì 28 giugno 2017

Il Titano - giugno 2017

Signori, si cambia

Dal 1992 – anno di “Mani Pulite” –  in poi, la storia italiana racconta, da un lato, la progressiva cessione di sovranità dallo Stato alle istituzioni sovranazionali, dall’altro – e complementare –  lato, la decrescente autonomia gestionale delle amministrazioni locali. Quanto questo fenomeno in apparenza irreversibile abbia a che fare con il concetto di democrazia che gli autori classici ci hanno consegnato, è qualcosa che sarebbe interessante indagare, se non rientrasse tra quegli arcana imperii la cui pubblicità è preclusa al Popolo cosiddetto sovrano. Detto in altri termini e per quel che ci riguarda da vicino, il Sindaco è quella figura istituzionale che deve rispondere agli aumentati bisogni del Cittadino disponendo di sempre minori risorse. Addirittura, nel caso di Galatina, dovendo oggi e per il futuro appianare voragini debitorie scavate nel passato da chi l’ha preceduto nella carica: picciuli pochi, debbati tanti, avrebbe forse sibilato  l’indimenticabile Fidelucciu Chiovu. Compito non agevole, per usare un eufemismo. Si può intuire facilmente come il nostro nuovo Primo Cittadino abbia deciso in piena consapevolezza di “cantare e portare la Croce”. Se sia masochismo, vocazione al martirio oppure rischio calcolato, lo sapremo presto. Comunque  “paga Pantalone”, quella mitologica maschera che impersona la collettività dei contribuenti: cioè il sottoscritto che scrive e tutti i Concittadini residenti nel territorio del Comune protetto dai S.S. Pietro e Paolo. Ad eccezione di qualche furbetto dimenticato da Dio e sconosciuto all’Ufficio Tributi: del resto l’Italia è oppure no la patria del diritto, nel senso del dritto caro alla commedia dell’arte?

È appena passata la mezzanotte di domenica 25 giugno, la nostra Città ha un nuovo Sindaco, e mai aggettivo fu più indicato: finalmente l’elettorato decide di rivoluzionare la composizione del Consiglio Comunale. L’entusiasmo e la voglia di far bene di Marcello Amante e del suo gruppo sono lo spirito giusto con cui affrontare la sfida impegnativa che attende i nuovi amministratori. Auguri di buon lavoro, per il bene di tutti.

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