Vanitas
vanitatum
Vogliamo occupare il
palcoscenico della vita in punta di piedi, solo lo stretto necessario,
attraversarlo senza infastidire nessuno. Ci piace passare in silenzio,
discretamente, capire quando è venuto il momento dei commiati; imboccare l’uscita
con eleganza e forse lasciare qualche rimpianto.
È patetico ostinarsi a
calcare le scene come certi attori imbolsiti, o come tante bambole vecchie
rifatte da capo a piedi. Labile è il confine tra luce ed ombra, e va
individuato in tempo.
Una regola che è lo
Zenit del nostro viaggio terreno. Intendiamo servircene in ogni ambito
dell’esistenza: riuscirci è difficile ma è necessario provare.
Nessun consiglio da
dare a politici sedicenti nazionali o gente di potere. Solo una intima
riflessione, resa pubblica per vanità intellettuale.
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