Desiderata
Mi associo a quelli che
Ti hanno già augurato salute e serenità, fondamenti di un vivere tranquillo. Vorrei
aggiungere alcuni auspici personali, che possano completare il senso delle mie
argomentazioni, rese pubbliche già da molto tempo.
Innanzitutto auguro –
prima a me stesso, poi a Te Lettore carissimo – di riuscire ad interpretare correttamente ciò che i media propinano
ogni giorno sotto dettatura partitica: in modo tale che, spogliandosi come
Salomè dei suoi sette veli di menzogna, la Verità ci si mostri in tutto il suo
nudo e crudo splendore.
Poi ci accompagni la
lucida consapevolezza che il mandato che accordiamo col voto, quasi mai traduce
in legge la nostra volontà politica. Il che rende ancora attuale il cinismo di
Mark Twain: “Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero
fare”.
Ed infine, auguro a
quella che considero la mia Patria (chi mi ha seguito sinora sa a quale Nazione
mi riferisco) un autonomo, spontaneo riscatto morale, civile ed economico, che
nasca dall’indispensabile conoscenza della Storia vera. Il resto, che per
tradizione e cultura non ci appartiene, sia abbandonato alle fortune editoriali
del Saviano di turno.