domenica 15 marzo 2020

Il Galatino anno LIII n° 5 del 13 marzo 2020


I buoni aromi di una volta
   Alcuni profumi possiedono la proprietà di riportare alla mente emozioni e ricordi lontani. Così la pelle dei bambini dal caratteristico “odore di nido”, riconoscibile fra mille altri dai genitori; a me padre già anziano, resta ancora scolpito in memoria il primo contatto con i figli neonati, l’imprinting olfattivo parentale. Come anche la fragranza appetitosa della puccia appena sfornata, ed il fumo di legna d’ulivo, nel vecchio locale della panetteria ‘nnanti la centrale elettrica. E con l’identico bruciore di allora, mi sovviene l’essenza alcolica del primo dopobarba che ho usato, tramandato di generazione in generazione dagli uomini di famiglia. Uno stretto flaconcino di lozione verde brillante, schiaffeggiata a piene mani con giovanile masochismo sulle guance rasate da poco, causa di ustioni di 1° grado guaribili in 5-7 giorni salvo complicazioni. Confesso però di esser stato preso da sincera commozione pochi giorni fa quando, uscito dall’auto, un venticello leggero ha insufflato nelle narici, non più assuefatte a questi aromi ormai introvabili, il vapore del bitume caldo steso per strada: sorpresa piacevole perché inaspettata. Un effluvio dimenticato dall’epoca in cui le vie galatinesi si asfaltavano ad intervalli regolari; senza attendere che le ingiurie del traffico e degli eventi atmosferici facessero affiorare, dal manto stradale divelto, reperti archeologici del paleolitico superiore. Bei tempi, quelli.

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