Nomina
sunt consequentia rerum
Rifletto che il luogo in cui si viene al
mondo contribuisce a determinare il corso di una vita. Cosa sarebbe stato di
Tom Cruise se, invece di nascere nello stato di New York negli USA, fosse nato
– poniamo – in Molise? Si sarebbe chiamato Tommaso Crociera, avrebbe forse
fatto il rappresentante di ferramenta per professione, girando di negozio in
negozio con la cartella degli ordini sottobraccio? Ed Amy Winehouse, sarebbe
cresciuta in Italia come Amelia Cantina? Avrebbe avuto un’esistenza più
tranquilla, magari come madre e maestra elementare, chiudendo serenamente i
suoi giorni tra parenti e nipoti, invece che a 27 anni disfatta da alcol e
droghe?
Ma proviamo ad invertire la prospettiva. Se –
immaginiamo – ti chiami Bob Hope, inglese naturalizzato statunitense, vivi e
lavori come attore di film brillanti nell’America pre- e post-bellica, puoi
ottenere un posto nella hall of fame e la mattonella con l’impronta
delle tue mani sul marciapiede dell’Hollywood Boulevard a Los Angeles.
Ma non nell’Italia del 2020. Qui ed oggi ti
promuovono Ministro della Salute, tale Roberto Speranza: un nome, un programma.