giovedì 4 febbraio 2021

Il Galatino anno LIV n° 2 del 29 gennaio 2021

 

“Non restare chiuso qui, pensiero”

   Qualche famoso, ma non abbastanza da non poter essere dimenticato post mortem, anni fa ebbe a dire che entro breve tempo avremmo assistito ad una progressiva restrizione delle libertà. Credo non ci siano dubbi che questo avvenga oggi. Siccome il processo è lento e graduale, non è percepibile se non paragonando la nostra attuale possibilità di movimento e contatto e scambio intellettuale col prossimo rispetto a due, tre anni fa.

   Si dirà che l’emergenza pandemica impone cautele personali e collettive; che è responsabilità individuale proteggere sé stessi e gli altri; che, infine, il bene di tutti è una costruzione in cui il singolo mattone deve incastrarsi ed aderire perfettamente per garantire la stabilità dell’intero edificio.

   Tutto giusto e sacrosanto. Ma, rifletto, in questa colossale clausura viene meno per atrofizzazione, ridotto all’immobilità nell’angusto spazio delle quattro mura domestiche, anche l’esercizio minimo di quel muscolo metafisico che è il discernimento: i cui movimenti sono la voglia di capire, di scegliere e, quando necessario, di dissentire.

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