Prescrizioni, consigli e raccomandazioni
In alcuni, per fortuna pochi, l’emergenza pare non aver indotto cambiamenti significativi nei comportamenti col prossimo e nei luoghi pubblici. Forse è il caso di ricordare, alla nostra maniera, le regole del bon ton insieme alle pratiche di prevenzione.
È obbligatorio fuori di casa indossare la mascherina coprendo perfettamente la parte inferiore del volto, naso compreso. Ne soffrirà il nostro senso estetico, privato della contemplazione della vostra apollinea bellezza, ma ragioni superiori impongono questo duro sacrificio.
La distanza va mantenuta sempre e comunque, anche con il commilitone che non vedete dai tempi del C.A.R. di Casale Monferrato, II° scaglione ’63. Per la vostra e l’altrui salute e sicurezza.
Il rispetto della fila alla cassa del market, in farmacia, nello studio medico, è come un comandamento del Decalogo. Non ammette eccezioni, deroghe, permessi ministeriali, benefici cardinalizi, bolle papali.
Al supermercato si entra da soli a far provvista, mai in coppia, per non creare assembramento: e fa d’uopo che la signora che delega il marito a cotanta incombenza non lo rimproveri, successivamente, se la merce acquistata dal meschino non è nemmeno lontanamente paragonabile alla meravigliosa spesa di cui lei è artefice insuperata. Sia comprensiva, noi uomini facciamo presto, che non si coniuga con bene.
Ed infine. Siamo tutti stanchi della clausura, è vero, ma questo è il momento di dimostrare, ad esserne capaci, la civiltà e saggezza di un popolo che affronta la tragedia a testa alta