venerdì 22 ottobre 2021

Il Galatino anno LIV n° 17 del 22 ottobre 2021

 

Zio Paperone e colleghi

   L’uomo più ricco del mondo possiede un patrimonio valutato circa 210 miliardi di euro. Per avere un termine di confronto, il PIL del Portogallo (ovvero il valore dei servizi e prodotti del 2020 di quella nazione) è di poco inferiore.

   Un altro dato: la ricchezza posseduta dai 26 più facoltosi della Terra equivale a quella di 3,8 miliardi di altri esseri umani. La statistica è una scienza arida ma eloquente, non attiene alla filosofia morale però dimostra per tabulas ciò che qualsiasi persona di buon senso può verificare senza sforzo.

   E cioè che il paradigma digitale che governa i giorni nostri, sostituitosi al sistema fordista, ha ottenuto l’effetto contrario a quello desiderato, ovvero l’esplosione della classe degli indigenti a fronte di una ristrettissima minoranza di privilegiati. Ha fallito il progetto postmoderno di benessere generalizzato.

   La classe politica ha le sue colpe, nel momento in cui si è resa prima complice, poi succube della finanza mondiale. Non è un caso che a capo dei governi di alcuni stati anche occidentali vi siano dei tecnocrati di provenienza bancaria.

   Con una parafrasi del famoso detto di Nietzsche, qualcuno dice scherzosamente che Marx è morto. Ma neanche Keynes si sente tanto bene.

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