Dell’invidia
Nel catechismo cattolico il sesto dei sette
vizi capitali è l’invidia. Non saprei dire se è una “posizione in classifica”
in ordine di demerito decrescente, rispetto al altri e più gravi vizi, ed
ignoro quale sia la ratio di siffatta catalogazione delle disposizioni basse
dell’animo umano.
Non invidio gli oggetti che altri possiedono
ed ostentano. Non l’auto, non gli abiti ed i gioielli, non “le cose”. Neppure ho
invidiato la bellezza, patrimonio che svanisce con l’età e con gli insulti
della vita.
Perciò sono d’accordo con il compianto
Franco Battiato, quando afferma: “Vedi, a me non interessa sentirmi
intelligente ascoltando dei cretini che parlano. Preferisco sentirmi cretino
ascoltando una persona eccelsa che parla”.
Ammiro, senza invidiare, intelligenza e
cultura. Unici “beni” che non si acquistano con denaro e non si lasciano in
eredità.
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