I
bei tempi passati
La rivista musicale Rolling Stones afferma
che “riciclare le vecchie hit è un affare gigantesco”. Si va a pescare nel mare
magnum delle vecchie melodie: rispolverate e corrette con largo uso di campionamenti,
si ripropongono con la certezza del successo di ascolti.
Anche il pubblico sembra apprezzare le
glorie del tempo andato, le “ugole d’oro” degli anni ’60. Si producono in
improbabili performance con i cantanti e le “cantantesse” moderne, cime
di rap che a loro volta traggono vantaggio dalla collaborazione con
i “melodici” tradizionali.
La nostalgia del passato induce a pensare
che la gente comune si rifugi nei ricordi dei periodi belli per timore del
futuro. Le colonne sonore del boom economico dovrebbero esorcizzare l’angoscia
del momento, funestato da epidemie, instabilità economica e venti di guerra.
Anche la politica usa la stessa tattica. In
tempi di crisi “l’usato sicuro”, come la camomilla, ha un che di
tranquillizzante per l’elettorato. Ma forse solo per quello di bocca buona.
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