Hic
manebimus… optime?
Quanto segue sono considerazioni del tutto
personali.
Al sindaco uscente ed alla sua squadra serbo
gratitudine. Penso sia dovuta ad uno schieramento che, nella sua azione
amministrativa, è stato lontano da ragioni private o di fazione ed ha
perseguito il bene comune; un gruppo, sia detto chiaramente, i cui "danti
causa" sono stati i soli cittadini di Galatina. Più ancora sono
riconoscente in quanto consapevole che l’eredità del predissesto ha consentito
risicatissimi margini di manovra; e che inoltre, per metà durata mandato, la
gestione economica è stata indirizzata dalle conseguenze della pandemia prima, e
poi anche dalla crisi ucraina. Mi pare che i risultati siano comunque apprezzabili,
posto che i "compitini" hanno ricevuto dalla "maestra" (la
Corte dei conti) un dieci e lode. Questo è un fatto.
La città ha acquisito ampia rilevanza
culturale e turistica, avendo goduto come mai prima dell'esposizione in vetrine
mediatiche nazionali ed internazionali. È poi di grande risalto la circostanza
che un dirigente comunale sia stato incaricato dalla Prefettura di illustrare ai
colleghi della provincia i risultati ottenuti in termini di trasparenza e
misure anticorruzione ed antimafia. Altro segnale di condotta rispettosa: non
si è registrata la stessa "morìa" di segretari comunali (ben 3!) che
ha colpito una realtà vicina, rappresentata spesso ed ingiustificatamente quale
esempio positivo: singolare statistica che meriterebbe qualche dettaglio da
parte di un consigliere "d’importazione".
Dal punto di vista politico, è risultato
benefico l’aver posto ai confini della dialettica cittadina, in questi ultimi 5
anni, di un onnipresente spirito malefico, reo della fine precoce ed infausta
di precedenti amministrazioni, e l’aver neutralizzato l’inquietante longa
manus di città prossime a Galatina. Ne ha guadagnato la totalità del nostro
corpo politico, che ha potuto sinora presentarsi non “orizzontale” ma "verticale",
a schiena dritta, con dignità e prestigio ritrovati, agli interlocutori
istituzionali e politici. È un quadro apprezzabile oggettivamente. Questa la pars
construens.
Ho l’abitudine di non esprimere valutazioni
su persone che non conosco o circostanze ipotetiche, in quanto ritengo prudente
astenermi dal commentare narrazioni fantasiose e pettegolezzi, favorevoli o
contrari che siano. Ma atti, fatti o dati politicamente rilevanti non costituiscono
materia di interpretazione soggettiva. Resto qui, in vigile attesa, ad annotare
in maniera puntuale e senza preconcetti il loro verificarsi.
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