venerdì 10 marzo 2023

Il Galatino anno LVI n° 5 del 10 marzo 2023

                                                                Selfie col morto    

   Provo ad esporre, con doveroso e spontaneo rispetto, mie considerazioni personali sulla scomparsa di Maurizio Costanzo. Ritengo che ogni evento nell’esistenza di una celebrità perda la riservatezza propria della ricorrenza familiare, per diventare celebrazione coram populo. Gravidanze e nascite, ménage coniugali soporiferi oppure frizzanti, amori clandestini e vacanze in luoghi esotici: richiama interesse pubblico “tutto quanto fa spettacolo”, come recitava un rotocalco televisivo degli anni ’80. Persino la morte, che dovrebbe recare il sigillo intoccabile: mortuis nihil nisi bonum.

   Straparla invece senza remore un critico televisivo, mentre in una chiesa della capitale si svolge la cerimonia funebre trasmessa in diretta. "La sua era una Tv da uomo di potere... Aveva la capacità di tenere sempre il piede in più scarpe... Ha creato dei personaggi che sono sopravvissuti, ma ha creato anche dei mostri, nel senso di persone esaltate, fuori di testa... Il personaggio mi piaceva moltissimo, ma non mi piaceva la persona. Uno iscritto alla P2, uno che ha intervistato Licio Gelli, l’abbiamo rimosso?". Con la sua stroncatura estemporanea ed inopportuna, anche perché rivolta non al professionista ma all’uomo, Aldo Grasso ci è parso annullare la distanza che separa il “venerato maestro” dal vecchio uscito di senno.

   Smarrito il contegno riservato agli avvenimenti luttuosi, proprio come capita al forse troppo ascoltato scrittore di questioni televisive, sui social si scatenano anonimi detrattori. Perfidamente sottolineano che la demolizione dell’ultimo tabù, il selfie con la vedova davanti al feretro, è il prodotto culturale del genere trash caro al duo Costanzo-De Filippi. In tutta onestà, è mia opinione che non siano stati i soli ed i principali megafoni di cattivi esempi mediatici, ma quelli di maggior successo: una presunta colpa o una bravura indiscutibile, a seconda delle opinioni, che in molti suscita invidia mal dissimulata.

   Costanzo chiudeva il suo show, se ricordo bene, con l’imperativo “Sipario!”. Credo sia gesto di umana misericordia e civiltà soddisfarne la richiesta postuma, reprimendo pur meritati encomi e biasimi fuori luogo

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