Il
caso ha voluto che
Un correttore di bozze un po’ distratto ha
elaborato e mandato in stampa un mix bizzarro tra il nostro ultimo pezzullo
ed il precedente, stravolgendo il significato del nostro dire e la logica del
testo. Il risultato è quella commistione di “alto” e “basso” del pensiero che è
il lievito del nostro senso dell’umorismo. Ci raccontano che il meschino, processato
e condannato dalla redazione del giornale assisa in seduta plenaria, quale
laica Santa Inquisizione, sia stato condotto in catene nella stanza delle
torture ed ivi sottoposto a indicibili supplizi. Le urla del reo giungono sino
in piazza: San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, lo assista benevolo
nell’ora della prova suprema.
Ma le cose non accadono così, per caso, anche
nel caso di questo piccolo caso editoriale. Tutto ha una sua intrinseca necessità
nell’accidentale svolgersi degli accadimenti: la comicità involontaria di un
articolo, geneticamente modificato nella provetta del correttore, consiglia
modestia a chi scrive e tolleranza a chi legge. Il democriteo irrazionale
scontro di atomi, generatore casuale di fatti sensibili, non ammette
presunzione ed illimitata fiducia nell’intelletto. Siamo e resteremo umani e
fallibili, tranne quei pochi cui una patologica ipertrofia dell’Io impedisce
l’autocritica. A loro ed a Voi tutti un sereno Natale.