martedì 15 luglio 2025

Il Galatino anno LVIII n° 13 dell'11 luglio 2025

 

Pensieri sparsi di una notte di mezza estate

   Marx definisce la forza lavoro dell’impresa “inventario parlante”. Il dipendente costituisce un elemento del capitale dell’azienda, un “oggetto”, al pari dei macchinari, delle scaffalature, delle materie prime; un mezzo della produzione, secondario perché abbondante, ma dotato di voce, espressione di pensiero, a volte critico, più spesso silenzioso.

   Sono trascorsi quasi 160 anni dalla prima pubblicazione de “Il Capitale”. Assistiamo ad una rivoluzione di importanza pari, se non superiore, a quella industriale che precede di poco ed accompagna la ricerca marxiana. L’intelligenza artificiale è la creatura cibernetica perfetta, autodidatta ed autonoma. Ha affrancato l’umanità dalla fatica del ragionamento e dell’apprendimento, analogamente al modo in cui le macchine l’hanno liberata dal peso del lavoro fisico. Non oso immaginare questo uomo nuovo incapace di parola e quindi di elaborazione e comunicazione delle idee.

   Obsolescenza programmata: come le merci, anche noi umani siamo destinati ad un ricambio generazionale sempre più veloce. Siamo un progetto difettoso: osiamo pensare, non amiamo lo spreco e compriamo oggetti duraturi. Possiamo definirci il granello di sabbia che inceppa l’ingranaggio perfetto del paradigma consumistico. Questo è il nostro male, per chi ci vuole male.

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