venerdì 12 marzo 2010

Il Galatino anno XLIII n° 5 del 12 Marzo 2010

All'amico Luigi caduto da cavallo
(liberamente ispirata da un'ode di Ugo Foscolo)
Ti siano di consolazione queste quattro righe affettuose, Amico caro.
È il destino che ha deciso così, non fartene un cruccio. Comunque rimarrà indelebile nella nostra memoria la Tua abilità nel domare destrieri bizzosi, quanto nel condurre al trotto docili giumente.
Ti ricordiamo tutti, giovane fantino alle prime armi, accostarti con timore alla nobile arte e rubare il mestiere ai cavalieri anziani: finalmente eri nella scuderia dei “Destrieri Crociati”, la più potente. Poi, come sappiamo, quel sodalizio si sciolse per cause di forza maggiore. La sua diaspora generò tanti piccoli maneggi, sparsi e litigiosi, immemori dell’antico splendore; ma durarono poco.
Chi andò a correre sotto le bandiere aristocratiche dei “Puledri della Libertà”, chi volle associarsi agli avversari di un tempo e portò orgogliosamente il vessillo del circolo vorace dei “Prodi Domatori”. Tu ne hai servito i colori sino a ieri. Non ti hanno voluto più, gli ingrati.
E raccontano che persino il club popolare chiamato “Sport Equestri Lancillotto” ti abbia negato una sella, dopo averTi illuso.
Non è bastata la Tua esperienza, temprata in tanti tornei prestigiosi, ad evitare questo disarcionamento inatteso ma, per fortuna, privo di conseguenze per la Tua incolumità. Credici, restando appiedato per il tempo della prossima quintana ritroverai l’equilibrio perduto.
Si è risparmiato, a noi ed a Te stesso, lo spettacolo patetico di un glorioso cavaliere assiso su un ronzino spelacchiato, Don Chisciotte domestico contro improbabili mulini a vento.
Ne stai guadagnando in salute e dignità.

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