O Italiani, io vi esorto alle Storie
Il controllo della società può avvenire attraverso la gestione del livello della sua istruzione. È quello che avviene negli Stati Uniti e che da molti anni ormai si replica con successo anche in Italia ed in altri Paesi occidentali. Il modello americano prevede che la cultura media fornita dal sistema scolastico sia mediocre, in modo che la maggioranza della popolazione abbia conoscenze tecniche di qualità, necessarie e sufficienti ad un lavoro dignitosamente remunerato, ma non sia stimolo ad evadere intellettualmente dai propri ambiti ristretti. Al di fuori della competenza specifica di ognuno l’ignoranza deve mantenersi assoluta.
Agevola grandemente l’appiattimento del livello culturale anche la somministrazione di trasmissioni TV del genere cosiddetto “trash”, il cui effetto è un abbrutimento primordiale dei telespettatori. Programmazione televisiva che è complemento e contrappunto della lotta alla lettura di qualità. Troppo facile ricordare che leggere è un’attività mentale che allena a pensare, guardare la TV è qualcosa che si subisce passivamente.
Avere un popolo dal basso livello culturale consente una semplice manipolazione delle coscienze ed anche delle scelte politiche. Per scegliere infatti è necessario capire; e l’atto del capire (latino capio= prendo) consente di prendere conoscenza dei fatti, quindi svelare i meccanismi che consentono al Potere di perpetuarsi ed indirizzare il consenso. Si vede chiaramente che la conoscenza è quanto di più rivoluzionario si possa immaginare, e costituisce un pericolo reale per il Potere.
La conoscenza si ottiene con lo studio, mediante quella vitalità dell’intelletto che è il lievito del sapere. E non fa scienza, sanza lo ritener, l’aver inteso. Occorre quindi studiare e far proprio ciò che si è appreso. Dotarsi degli strumenti della propria emancipazione.
Queste le mie considerazioni dopo aver visto il Suo prezioso servizio sulla conferenza di don Raffaele Bruno all’IPSIA di Galatina.
Grazie, Professore, per questo suo contributo. Ad una settimana dalle elezioni, ci sono elementi per riflettere.
Agevola grandemente l’appiattimento del livello culturale anche la somministrazione di trasmissioni TV del genere cosiddetto “trash”, il cui effetto è un abbrutimento primordiale dei telespettatori. Programmazione televisiva che è complemento e contrappunto della lotta alla lettura di qualità. Troppo facile ricordare che leggere è un’attività mentale che allena a pensare, guardare la TV è qualcosa che si subisce passivamente.
Avere un popolo dal basso livello culturale consente una semplice manipolazione delle coscienze ed anche delle scelte politiche. Per scegliere infatti è necessario capire; e l’atto del capire (latino capio= prendo) consente di prendere conoscenza dei fatti, quindi svelare i meccanismi che consentono al Potere di perpetuarsi ed indirizzare il consenso. Si vede chiaramente che la conoscenza è quanto di più rivoluzionario si possa immaginare, e costituisce un pericolo reale per il Potere.
La conoscenza si ottiene con lo studio, mediante quella vitalità dell’intelletto che è il lievito del sapere. E non fa scienza, sanza lo ritener, l’aver inteso. Occorre quindi studiare e far proprio ciò che si è appreso. Dotarsi degli strumenti della propria emancipazione.
Queste le mie considerazioni dopo aver visto il Suo prezioso servizio sulla conferenza di don Raffaele Bruno all’IPSIA di Galatina.
Grazie, Professore, per questo suo contributo. Ad una settimana dalle elezioni, ci sono elementi per riflettere.
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