sabato 25 settembre 2010

Impertinenti allusioni - 25 settembre 2010

L’ex Direttore Generale chiede il pagamento di 20000 euro all’Amministrazione Comunale, quale saldo dell’indennità per ferie non godute. Sia allora accordato godimento tardivo all’alto funzionario, corrispondendo le spettanze reclamate in forza di un regolare contratto, a suo tempo firmato dalle parti. Valenza giuridica che basterebbe da sola a legittimare la richiesta ma, ad adiuvandum, il Nostro ricorda in un’intervista ad un giornale locale di aver ottenuto, col proprio onesto interessamento, lo stanziamento in favore di Galatina di somme cospicue per opere di pubblica utilità (Notti della Taranta incluse); l’affermazione lascerebbe supporre che quei finanziamenti fossero destinati altrove.
Per questa fortuna inattesa i Galatinesi nutrono imperitura (e munifica) gratitudine, sebbene a loro sia invece preclusa ogni goduria in veste di contribuenti delle esauste finanze cittadine. I Dirigenti comunali risolveranno il caso con qualche geniale artificio contabile perché, come il celebre borsellino di Catullo, il fondo cassa del Comune plenus est aranearum. Sarebbe a dire che è accogliente dimora per ragni e ragnatele.
Volo pindarico, ma non troppo: il pensiero va ai 500 dipendenti della British American Tobacco, a quelli del depuratore ASI ed a tutti i padri salentini e galatinesi senza lavoro e con famiglia a carico.
E nel ricordo scorrono pure i fotogrammi famosi de “I Vitelloni”, quando un gaudente Alberto Sordi, passando in auto vicino ad un gruppo di operai stradali, li spernacchia: “Lavoratori…tiè!”. Accompagnando la frase col classico gesto dell’ombrello.
Non si scorgano collegamenti maliziosi in queste considerazioni accostate casualmente: la barocca prosa pasquiniana non suggerisce allusioni impertinenti.


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