Ammiro per l’ennesima volta un quadro famoso di Dalì, “La persistenza della memoria”, meglio conosciuto sotto il titolo “Gli orologi molli”. Mi affascina il surrealismo, visto non solo come corrente artistica: con una forzatura, riesco a vedere nella componente onirica di quel movimento la continuazione per altre vie degli studi freudiani sul sogno. Tre i temi cari al surrealismo: l’eros cardine dell’esistenza, appunto il sogno e la follia, la liberazione.
M’improvviso filosofo dei poveri: nella storia recente della nostra Galatina ritrovo pari pari i tre filoni surrealisti, coniugati nei tempi e nei modi della politica (?) locale. Lascio alla fantasia del singolo lettore trovare attinenze e collegamenti. A me, laico credente, non resta che implorare benedizioni ai Santi Protettori sulla nostra amata Città, che ne ha tanto bisogno. Sperando che, all’uscita dalla Chiesa Madre, Pietro e Paolo non si facciano distrarre da ciò che avviene al loro seguito.
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