Er popolo e l’usurocrazia
Ner paese di Bengodi, un ber
giorno er dittatore
proclamò per presidente un famoso
truffatore.
Colla scusa della crisi,
quell’ignobile usuraro
raddoppiò tutte le tasse contr’er
popolo somaro.
“Nun c’a famo, semo stanchi!”,
scenne in piazza er popolino
sfila insieme lo studente,
l’operaio, er netturbino,
l’insegnante, l’artiggiano, er
tassista, er pensionato.
Er governo se ne fotte e
s’intorta er sindacato.
Non contento, manna pure a sedare
la sommossa
celerini e polizziotti che je
rompeno le ossa.
“A Bengodi tutto bene, viva viva superMario!”
anche i media sono schiavi der
padrone dell’erario.
Te la dice zi’ Pasquino la morale
der sermone:
se la banca c’ha i governi, nun
se fa rivoluzione.
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