Delitto e castigo
Per adesso, le piazze si
limitano alle castime. Ma alla fine
di questa guerra finanziaria non dichiarata, portata avanti da strateghi d’oltremanica
ed oltreoceano, occorrerà farsi largo tra le macerie del IV Reich di Adolfa
Merkel ed allestire una “Norimberga” per l’obbediente servitù italica della più
grande truffa della storia: la crisi. Quelli che ancora oggi vengono incensati
come padri nobili di certa parte politica, dovranno comparire alla sbarra e
rispondere di crimini contro il Popolo, vigliaccheria ed alto tradimento. Non è
il caso di far nomi, per due motivi: i brutti ceffi comandano ancora e noi
“teniamo famiglia”; inoltre possiamo immaginare, sulle gazzette ufficiali e
nelle tv del pensiero unico, le scomuniche e gli alti lai delle sacerdotesse
dell’euro-europeismo “che infiniti
addusse lutti” (meno che in Grecia, come puntualizza il bravo ragioniere
delle banche d’affari loschi): penosa litania da evitare nell’ottica della
profilassi dell’orchite.Ora, siccome i tempi sono cambiati, e noi Italiani siamo
sì democratici, ma un gradino sotto (nella scala di “valori” occidentali) ai paesi vincitori che misero al muro i gerarchi
nazifascisti; e siccome siamo contrari alla pena di morte che pure oggi a noi
viene inflitta “via Equitalia”, sarebbe clemente ed opportuno contrappasso per
questi ominicchi risalire "in disordine e senza speranza le valli" televisive "che avevano disceso con orgogliosa sicurezza", e rendere pubbliche nei particolari le loro malefatte dal 1992 in poi.
Fare i nomi dei mandanti, restituire il malloppo, i 30 denari arraffati vendendo i propri connazionali all'usura delle banche centrali. E poi sparire tutti nell'ignominia degli esuli, inclusa la dorata progenie per niente choosy grazie alle amicizie di papy e mamy.
Resterà una questione: cosa fare dei cani da guardia del regime, i manganellatori di pacifici dimostranti. Forse un percorso di recupero in fabbrica, nelle scuole e negli ospizi, potrebbe essere punizione mite ed esemplare.
Addavenì.
Fare i nomi dei mandanti, restituire il malloppo, i 30 denari arraffati vendendo i propri connazionali all'usura delle banche centrali. E poi sparire tutti nell'ignominia degli esuli, inclusa la dorata progenie per niente choosy grazie alle amicizie di papy e mamy.
Resterà una questione: cosa fare dei cani da guardia del regime, i manganellatori di pacifici dimostranti. Forse un percorso di recupero in fabbrica, nelle scuole e negli ospizi, potrebbe essere punizione mite ed esemplare.
Addavenì.
Nessun commento:
Posta un commento