Multas
per gentes…
Ripesco tra i ricordi – la scena mi diverte ancora
oggi – la sera della festa patronale. Ti avvicini alla banda schierata sui
gradini della Chiesa Madre, estrai dalla tasca della giacca del tuo costumino
blu l’immancabile armonica a bocca e ti inquadri con compostezza professionale
tra gli orchestrali che stanno eseguendo un repertorio classico. Due righe di
spartito dopo il tuo “armonico” ed acusticamente ben distinguibile contributo, ogni
strumento interpreta una sua propria partitura in totale anarchia di tempi e
accordi, fin quando il direttore, a cui la situazione è sfuggita di mano, interrompe
l’esecuzione tra gli sghignazzi del pubblico e la tua acclamazione, involontario
eroe della serata.
A tuo modo sei entrato nella storia della
nostra piccola città, e lo hai fatto con la dolcezza che ha marcato il tuo
approccio, sorridente e discreto. Le occasioni pubbliche, processioni o
cerimonie funebri, celebrazioni civili e solennità religiose, ti hanno visto sempre
impettito in prima fila, tra le autorità e la gente comune, quella che ti ha
voluto bene per il tuo stato soave e la stagion lieta che la tua
esistenza ha donato al prossimo.
Grazie Corrado, dormi in pace.
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